William Ernest Henley

William Ernest Henley è stato un
poeta, giornalista ed editore britannico.
All'età di 12 anni, Henley rimase
vittima del morbo di Pott. Nonostante ciò,
riuscì a continuare i suoi studi e a
tentare una carriera giornalistica. Il suo
lavoro, fu interrotto continuamente
dalla grave patologia.William Ernest
Henley (1849-1903), un poeta
molto amato da Nelson Mandela, Invictus
è infatti anche una sua poesia che ha determinato rapporti con
personaggi
storici come Nelson Mandela e il tutt’altro
che eroico Timothy Mc Veigh.
La poesia era usata da Nelson Mandela per darsi coraggio negli anni
della sua prigionia durante l' apartheid. Per questo è anche citata nel
film Invictus - L'invincibile del 2009,diretto da Clint Eastwood con
Morgan Freeman e Matt Damon in cui doppiaggio e titolatura in
italiano
hanno preferito la traduzione libera di invictus con invincibile,
anziché
con il significato più corretto di invitto, imbattuto, indomito.
L'ultimo
verso viene citato da Oscar Wilde nell'epistola De Profundis del 1897,
scritta durante la prigionia nel carcere di Reading, in seguito alla condanna
per omosessualità. Il testo, nel ripercorrere la storia della relazione con il
giovane Lord Alfred Douglas, porta "I was no longer captain of my
soul".
Gli ultimi versi della poesia
furono usati da Timothy Mc Veigh invece come
ultimo messaggio prima
dell'esecuzione capotale. Timothy James McVeigh
(Lockport, 23 aprile 1968 – Terre
Haute, 11 giugno 2001) è stato un veterano
dell'esercito statunitense
condannato a morte con l'accusa di essere l'esecutore
materiale
dell'attentato di Oklahoma City del 19 aprile 1995.
Il titolo del componimento Invictus proviene dal latino e significa "non
vinto",
ossia "mai sconfitto".Fu composto nel 1875 e
pubblicata per la prima volta
nel 1888 nel Book of Verses ("Libro
di Versi") di Henley, dov'era la quarta di
una serie di poesie intitolate
Life and Death (Echoes) ("Vita e Morte (Echi)").
In origine non avevaun titolo: le prime stampe contenevano solo
la dedica
'A R. T. H. B.', un riferimento a Robert Thomas Hamilton Bruce ( 1846-1899),
un
affermato mercante di farina e fornaio scozzese che era anche un mecenate
letterario. Il titolo Invictus fu aggiunto
dallo scrittore e critico letterario Arthur
Quiller-Couch quando
incluse la poesia nella sua fondamentale antologia della
poesia inglese, Oxford Book of English Verse(1900.All'età di 12 anni, Henley
rimase
vittima del morbo di Pott, una grave forma di tubercolosi ossea.
Nonostante ciò, riuscì a continuare i suoi studi e a tentare una carriera giornalistica
a Londra. Il suo
lavoro,erò, fu interrotto continuamente dalla grave patologia,
che all'età di
25 anni lo costrinse all'amputazione di una gamba per sopravvivere
Henley non
si scoraggiò e continuò a vivere per circa 30 anni con una protesi
artificiale,
fino all'età di 53 anni. Henley era amico di Robert Louis Stevenson,
che
si ispirò a lui per il personaggio di Louis John Silver ne L'isola del tesoro.
La poesia Invictus fu scritta
proprio sul letto di un ospedale.
a.Invictus
Dal profondo della notte che mi avvolge
buia come il pozzo più profondo che va da un polo
all’altro,
ringrazio gli dei chiunque essi siano
per l’indomabile anima mia.
Nella feroce morsa delle circostanze
non mi sono tirato indietro né ho gridato per
l’angoscia.
Sotto i colpi d’ascia della sorte
il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
incombe ma l’orrore delle ombre
e ancora la minaccia degli anni
mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita.
Son Io il signore del mio destino.
Son Io il capitano dell’anima mia.
–
Originale e traduzione affiancate per un eventuale interesse al raffronto.
Testo originale in Inglese Testo in traduzione italiana
(EN) «
Out of the night that covers
me,
Black as the pit from pole to pole,
I thank whatever gods may be
For my unconquerable soul.
In the fell clutch of circumstance
I have not winced nor cried aloud.
Under the bludgeonings of chance
My head is bloody, but unbowed.
Beyond this place of wrath and tears
Looms but the Horror of the shade,
And yet the menace of the years
Finds and shall find me unafraid.
It matters not how strait the gate,
How charged with punishments the scroll,
I am the master of my fate:
I am the captain of my soul.
»
|
(IT) «
Dal profondo della notte
che mi avvolge,
Nera come un pozzo che va da un polo all'altro,
Ringrazio gli dei qualunque essi siano
Per la mia indomabile anima.
Nella stretta morsa delle avversità
Non mi sono tirato indietro né ho gridato.
Sotto i colpi d'ascia della sorte
Il mio capo è sanguinante, ma indomito.
Oltre questo luogo di collera e lacrime
Incombe solo l'orrore delle ombre.
Eppure la minaccia degli anni
Mi trova, e mi troverà, senza paura.
Non importa quanto stretto sia il passaggio,
Quanto piena di castighi la vita,
Io sono il padrone del mio destino:
Io sono il capitano della mia anima.
»
|
Trasposizioni
Musicali
Ci fa piacere ricordare la trasposizione de
chambre del compositore Mario Genesi (2018)
per baritono (o contralto o
mezzosoprano) e pianoforte, della celebre poesia.
PS.Con l'insistita pedanteria - di cui mi scuso - torno a ricordare a tutti i miei
amici lettori
che nel mio blog marielbrubazar,blogspot.com,ho postato le
pagine del mio diario ampiamente arricchito di foto in memoria dell'invasine
di Praga del '68 ,perché io c'ero!
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