VICINO ORIENTE
PALESTINA
La nuvola in
Mahmoud Darwich
In questo verso il poeta
dà alla nuvola il valore universale ed estremo di soffice leggerezza.
I sette cuscini
gonfi di nuvole leggere con la
fontana dai freschi zampilli,il giardino ombroso in fiore,con i profumi
d’incenso e di sandalo nell’aria e i cavalli bardati di selle e pazienza creano
la suggestione quasi metafisica di quell’ambiente “di là dal mare”che
caratterizza insieme con la componente politica la poesia di Mahmoud Darwich.
8 Mahmoud .DARWICH
Mahmud Darwish Mahmud Darwish nasce nel 1941 nel villaggio di
al-Birwa, in Galilea, Palestina, oggi distrutto . Nel 1948 - durante
il primo conflitto arabo-israeliano - l'esercito di Israele scacciò i
suoi abitanti e lo rase al suolo. I genitori di Mahmoud cercarono
rifugio in Libano ,ma riuscirono a rientrare nel loro paese,
illegalmente,l’anno successivo,diventato parte di Israele, i loro
beni confiscati e alcun diritto di cittadinanza. Pubblicò la sua
prima raccolta di poesie, Foglie d'Ulivo, nel 1964. Divennero famose
alcune poesie che raccontano la condizione dolorosa e folle dell'esilio.
La poesia di Darwish assumeva un ruolo di riferimento collettivo
per la causa palestinese. Nel 1970 abbandonò definitivamente la
Palestina/Israele per un periodo di studio in Unione Sovietica. Da
allora trascorse la sua vita risiedendo per periodi diversi nelle
principali città del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. Dopo un
periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e Parigi. Lavorò anche al
Cairo presso il quotidiano nazionale "al-Ahrām". La seconda metà
degli anni ottanta furono l'epoca del suo maggiore impegno politico.
Nel 1987 fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP. . Si dimise
nel 1993, perché contrario agli accordi di Oslo. Mahmoud Darwish
ha redatto il testo della Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato
Palestinese, documento promulgato nel 1988 e riconosciuto da diversi
stati. Dopo 26 anni di esilio, ottenne un permesso per visitare la sua
famiglia nello stato di Israele. E’ morto a Houston,Texas,USA, nel
2008, per le complicanze di un delicato intervento al cuore.
al-Birwa, in Galilea, Palestina, oggi distrutto . Nel 1948 - durante
il primo conflitto arabo-israeliano - l'esercito di Israele scacciò i
suoi abitanti e lo rase al suolo. I genitori di Mahmoud cercarono
rifugio in Libano ,ma riuscirono a rientrare nel loro paese,
illegalmente,l’anno successivo,diventato parte di Israele, i loro
beni confiscati e alcun diritto di cittadinanza. Pubblicò la sua
prima raccolta di poesie, Foglie d'Ulivo, nel 1964. Divennero famose
alcune poesie che raccontano la condizione dolorosa e folle dell'esilio.
La poesia di Darwish assumeva un ruolo di riferimento collettivo
per la causa palestinese. Nel 1970 abbandonò definitivamente la
Palestina/Israele per un periodo di studio in Unione Sovietica. Da
allora trascorse la sua vita risiedendo per periodi diversi nelle
principali città del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. Dopo un
periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e Parigi. Lavorò anche al
Cairo presso il quotidiano nazionale "al-Ahrām". La seconda metà
degli anni ottanta furono l'epoca del suo maggiore impegno politico.
Nel 1987 fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP. . Si dimise
nel 1993, perché contrario agli accordi di Oslo. Mahmoud Darwish
ha redatto il testo della Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato
Palestinese, documento promulgato nel 1988 e riconosciuto da diversi
stati. Dopo 26 anni di esilio, ottenne un permesso per visitare la sua
famiglia nello stato di Israele. E’ morto a Houston,Texas,USA, nel
2008, per le complicanze di un delicato intervento al cuore.
All’ elemento politico si affianca
l’altra componente della poesia
di Darwish l’eros,come rapporto armonioso tra corpo, natura,tempo.
I fondamenti dell’esistenza assurgono allora a valore assoluto. Siamo
fuori dai tempi storici,dalle insensate accelerazioni dell’oggi e la struttura
esortativa anaforica impreziosisce ancora più l’importanza della conquista,
scandendo il rallentamento del tempo e inanellando una sequenza sfarzosa
di immagini sfavillanti.
di Darwish l’eros,come rapporto armonioso tra corpo, natura,tempo.
I fondamenti dell’esistenza assurgono allora a valore assoluto. Siamo
fuori dai tempi storici,dalle insensate accelerazioni dell’oggi e la struttura
esortativa anaforica impreziosisce ancora più l’importanza della conquista,
scandendo il rallentamento del tempo e inanellando una sequenza sfarzosa
di immagini sfavillanti.
C’è un’eco trobadorica dell’ ”amore
lontano” di Jaufré Rudel [1]
in questo canto dell’attesa. L’ambiente è quello “di là dal mare”con la
fontana dai freschi zampilli,il giardino ombroso in fiore,i sette cuscini
gonfi di nuvole leggere con i profumi d’incenso e di sandalo nell’ aria
e i cavalli bardati di selle e pazienza, dove l’amata abbia il tempo di
accordare il suo respiro con un’aria estranea al suo cuore, dove il principe
raffinato e bello non accarezzi con lo sguardo i suoi seni ambrati, ma sappia
attendere che sia lei a mostrarsi. E sappia sfiorarle la mano con una carezza
lieve e fresca come impalpabile rugiada e le parli con la voce vellutata
e rasserenante del flauto fino a rendere loro due i soli testimoni pronti per
affrontare il futuro del mondo. Un amore dove l’attesa e la ripetuta rinuncia
sono la fiamma per accendere il desiderio.
in questo canto dell’attesa. L’ambiente è quello “di là dal mare”con la
fontana dai freschi zampilli,il giardino ombroso in fiore,i sette cuscini
gonfi di nuvole leggere con i profumi d’incenso e di sandalo nell’ aria
e i cavalli bardati di selle e pazienza, dove l’amata abbia il tempo di
accordare il suo respiro con un’aria estranea al suo cuore, dove il principe
raffinato e bello non accarezzi con lo sguardo i suoi seni ambrati, ma sappia
attendere che sia lei a mostrarsi. E sappia sfiorarle la mano con una carezza
lieve e fresca come impalpabile rugiada e le parli con la voce vellutata
e rasserenante del flauto fino a rendere loro due i soli testimoni pronti per
affrontare il futuro del mondo. Un amore dove l’attesa e la ripetuta rinuncia
sono la fiamma per accendere il desiderio.
… Fino a raggiungere
una sorta di coscienza metafisica, come in:
Una lezione di kamasutra[2]
La coppa incastonata d’azzurro
aspettala
vicino alla fontana
della sera e ai fiori di caprifoglio,
aspettala
con la pazienza del
cavallo sellato,
aspettala
con il buon gusto del
principe raffinato e bello,
aspettala
con sette cuscini
pieni di nuvole leggere,
aspettala
con il fuoco
dell’incenso femminile dappertutto,
aspettala
con il profumo
maschile di sandalo sui dorsi dei cavalli,
aspettala
e non spazientirti se
arriva in ritardo
aspettala
se arriva in anticipo
aspettala
e non spaventare gli
uccelli sulle sue trecce
e aspettala
ché si sieda rilassata
come un giardino in fiore,
e aspettala
ché respiri un’aria
estranea al suo cuore,
e aspettala fino a che
sollevi il suo vestito scoprendo le gambe
nuvola dopo nuvola,
e aspettala
e offrile l’acqua
prima del vino e non
guardare il paio di
pernici che le dormono sul petto,
e aspettala
e accarezza lentamente
la sua mano
quando poggia la coppa
sul marmo
come se sollevassi la
rugiada per lei,
e aspettala
e parlale come il
flauto
alla corda spaventata
del violino,
come due testimoni di
ciò che il domani vi prepara,
e aspettala
e leviga la sua notte
anello dopo anello,
e aspettala
fino a che la notte
non ti dica:
al mondo siete rimasti
soltanto voi due.
Allora portala
dolcemente alla tua morte desiderata
E aspettala!…
[1] Trovatore provenzale del XII s.,principe di Blaye,Provenza,
Francia meridionale, che cantò l’amore per la contessa di Tripoli
di cui si era innamorato senza conoscerla, per i racconti meravigliosi
che gliene avevano fatto i pellegrini al loro ritorno da Antiochia.
Il leitmotiv delle sue poesie è l’amore lontano, di là dal mare.
Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli
Francia meridionale, che cantò l’amore per la contessa di Tripoli
di cui si era innamorato senza conoscerla, per i racconti meravigliosi
che gliene avevano fatto i pellegrini al loro ritorno da Antiochia.
Il leitmotiv delle sue poesie è l’amore lontano, di là dal mare.
[2] Ibidem:
Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli
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