VICINO ORIENTE
SIRIA
La nuvola in Adonis
Forse la loro
leggerezza, segnalata dalle parole :
vaganti nubi e vento, ci dice che non è di abbandono
che si parla ma di lontananza. Un allontanamento,
durante il quale il poeta diviene cosciente della
bellezza di un amore vagabondo, forse di una sola
notte, leggero, senza un punto di riferimento fisso
e senza, dunque, i dubbi e i tormenti che potrebbero,
in quel caso, raffreddarlo e inaridirlo.
vaganti nubi e vento, ci dice che non è di abbandono
che si parla ma di lontananza. Un allontanamento,
durante il quale il poeta diviene cosciente della
bellezza di un amore vagabondo, forse di una sola
notte, leggero, senza un punto di riferimento fisso
e senza, dunque, i dubbi e i tormenti che potrebbero,
in quel caso, raffreddarlo e inaridirlo.
2. ADONIS
Adonis è lo pseudonimo di Ali Ahamd al-Said,
scelto
dallo stesso poeta per sottolineare la sua aspirazione
al rinnovamento. Intellettuale musulmano, poeta e
traduttore, ha scritto numerosi saggi critici sulla poesia.
Nasce a Qassabin, Siria, nel 1930. Frequenta l’università
di Damasco, per poi trasferirsi a Beirut nel 1956. Fa parte
del gruppo Tammuz a favore di una rinascita culturale
araba attraverso la rilettura della tradizione in chiave non
nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità.
Nel 1957 fonda, con il poeta libanese Yusuf al Hal, la rivista
Shi’r (Poesia) e nel 1968, con altri intellettuali la rivista Pawaqif
(Posizioni), dove vengono pubblicati sperimentazioni poetiche,
esempi di poesia dialettale e traduzioni di opere poetiche
contemporanee, a sollecitare la nascita di una poesia araba moderna.
Ha discusso nei suoi scritti il problema del rapporto tra arabo classico
e arabo dialettale, considerando il linguaggio un atto creativo e
teorizzando, per il poeta, il ritorno alle origini delle parole, alla
loro primitiva magia. Sensibile agli influssi europei, la sua
ispirazione personale si è fusa in modo originale con la tradizione
araba, greca e biblica, mantenendo con l’innovazione una continuità
con il passato. Censurato e perseguitato per le sue idee politiche,
sceglie l’esilio e nel 1986 si trasferisce in Francia. E’ stato tradotto
in molte lingue e più volte candidato al Premio Nobel per la
letteratura.
dallo stesso poeta per sottolineare la sua aspirazione
al rinnovamento. Intellettuale musulmano, poeta e
traduttore, ha scritto numerosi saggi critici sulla poesia.
Nasce a Qassabin, Siria, nel 1930. Frequenta l’università
di Damasco, per poi trasferirsi a Beirut nel 1956. Fa parte
del gruppo Tammuz a favore di una rinascita culturale
araba attraverso la rilettura della tradizione in chiave non
nazionalistica o religiosa, ma di apertura alla modernità.
Nel 1957 fonda, con il poeta libanese Yusuf al Hal, la rivista
Shi’r (Poesia) e nel 1968, con altri intellettuali la rivista Pawaqif
(Posizioni), dove vengono pubblicati sperimentazioni poetiche,
esempi di poesia dialettale e traduzioni di opere poetiche
contemporanee, a sollecitare la nascita di una poesia araba moderna.
Ha discusso nei suoi scritti il problema del rapporto tra arabo classico
e arabo dialettale, considerando il linguaggio un atto creativo e
teorizzando, per il poeta, il ritorno alle origini delle parole, alla
loro primitiva magia. Sensibile agli influssi europei, la sua
ispirazione personale si è fusa in modo originale con la tradizione
araba, greca e biblica, mantenendo con l’innovazione una continuità
con il passato. Censurato e perseguitato per le sue idee politiche,
sceglie l’esilio e nel 1986 si trasferisce in Francia. E’ stato tradotto
in molte lingue e più volte candidato al Premio Nobel per la
letteratura.
Ho versato la tua notte
nella mia e nel cammino
immerso nella
disperazione mi allontanavo,
quasi certo: la cosa più
splendida che mi coglie
è un amore vagante come
le nubi sospinto
dal vento del luogo, a
suo piacere senz’ombra
né stella né astronoma
che riarso vive nella
steppa del dubbio
e nei suoi tormenti
trasuda e raggela.[1]
.a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli
.
Non so se … la cosa possa interessare, ma sarebbe bello
per me poter coglierequest’occasione della presentazione
per un raro incontro e un prezioso saluto.
Ricevo ora la notizia dell'anticipo dell'ora d'inizio della per me poter coglierequest’occasione della presentazione
per un raro incontro e un prezioso saluto.
presentazione.Di seguito si trovano le indicazioni corrette.
Maria Gabriella Bruni Michela Gambillara
Tra
Roma e Venezia
Roma e Venezia
due città , due romanzi
21 marzo 2019 – 17.30 h.
via di Torre Argentina,72 –Roma -
Le Artigiane
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