domenica 28 dicembre 2014

Uno sciame di scintille.Tagore.2


Un frammento dalla introduzione di Yeats a "Gitanjali"(Raccolta di contenuto mistico):

Ho portato il manoscritto di queste traduzioni su con me per giorni, leggendolo in treni, o sulla cima di omnibus e nei ristoranti, e spesso ho dovuto chiuderlo per timore che qualche sconosciuto si accorgesse della mia commozione. Questi testi,pieni di sottigliezza di ritmo, di squisitezza intraducibile di colore, di invenzione metrica,esprimono una concezione  del mondo che ho sempre sognato. Esprimono il lavoro di una grande  cultura,rappresentano ancor più la crescita del terreno comune come l'erba e i giunchi. Una tradizione, dove poesia e religione sono la stessa cosa, ha attraversato i secoli, raccolta dalle metafore elaborate dal linguaggio del popolo e portata nuovamente alla moltitudine nell'elaborazione del pensiero dello studioso e del nobile. Se la civiltà del Bengala rimane intatta,quella mente comune che attraversa tutto,  in poche generazioni,saprà tornare al mendicante sulle strade. In Inghilterra, Chaucer ha scritto il suo "Troilo e Cressida" perché fosse letto fuori,pubblicamente,cantato da menestrelli. Rabindranath Tagore, come i  precursori di Chaucer, scrive musica per le sue parole, e si capisce in ogni momento che lui è così abbondante, così spontaneo, così audace nella sua passione, così pieno di sorpresa, perché sta facendo qualcosa che non è  mai sembrato strano, innaturale o che ha bisogno di difesa. Questi versi non si trovano nei libri che le signore sfogliano con indolenza ,sospirando senza intenderne il significato nè sono trasportati dagli studenti dell'Università per essere accantonati quando inizia per loro il lavoro della vita.Ma,attraverso le generazioni,saranno umili viandanti,naviganti fluviali, amanti ,che, mentre si attendono l'un l'altro, devono trovare, in sè, questo amore di Dio che consente di rinnovare la propria giovinezza. Ad ogni istante il cuore di questo poeta fluisce verso l'esterno a tutti loro rivolto, senza deroga né condiscendenza[..] 
 Il viaggiatore ,la cui lettura celi la polvere che si è depositata sui suoi modesti abiti,la ragazza che cerca nel suo letto i petali caduti dalla corona del suo amante,il servo la sposa in attesa sono le sue situazioni del cuore.Fiori e fiumi, il soffio di gusci di conchiglia, la pioggia pesante del luglio indiano o gli umori di quel cuore in unione o in separazione; e un uomo seduto in una barca su un fiume che suona il liuto, come una di quelle figure piene di significato misterioso sono Dio stesso.
Un intero popolo, un'intera civiltà, incommensurabilmente lontana da noi, sembra che siano stati interpretati da  questa immaginazione; e forse,per la prima volta in letteratura,invece di essere disorientati da tanta stranezza,ci sembra di ascoltare la nostra voce come in un sogno.



Tu  sei la nuvola

della sera

che vaga nel cielo

dei miei sogni.

Io ti dipingo

e ti  modello

con i miei desideri d’amore.

Tu sei mia,

solo mia,

l’abitatrice dei miei

sogni infiniti!

I tuoi piedi

sono rosso-rosati

per la vampa

del mio desiderio,

spigolatrice

dei miei canti

al tramonto!

Le tue labbra

sono dolci-amare

del sapore del mio

vino di dolore.

Tu sei mia,

solo mia,abitatrice dei miei

sogni solitari!

Ho oscurato

i tuoi occhi

con l’ombra

della mia passione,

frequentatrice

della profondità

del mio sguardo!

T’ho presa e ti stringo,

amore mio,

nella rete

della mia musica.

Tu sei mia,

solo mia,

abitatrice dei miei

sogni immortali!

- da  Il Giardiniere -

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