lunedì 25 marzo 2019

La nuvola in Darwish.2








 VICINO ORIENTE

PALESTINA 

La nuvola in Mahmoud Darwich
In questo verso il poeta dà alla nuvola il valore universale ed estremo di soffice leggerezza.
I  sette cuscini  gonfi di nuvole leggere  con la fontana dai freschi zampilli,il giardino ombroso in fiore,con i profumi d’incenso e di sandalo nell’aria e i cavalli bardati di selle e pazienza creano la suggestione quasi metafisica di quell’ambiente “di là dal mare”che caratterizza insieme con la componente politica  la poesia di Mahmoud Darwich.

8 Mahmoud .DARWICH

Mahmud Darwish Mahmud Darwish nasce nel 1941 nel villaggio di 
al-Birwa, in Galilea, Palestina, oggi  distrutto . Nel 1948 - durante
il primo conflitto arabo-israeliano - l'esercito di Israele scacciò i
 suoi abitanti e lo rase  al suolo. I genitori di Mahmoud cercarono
rifugio in Libano ,ma riuscirono a rientrare nel loro paese, 
illegalmente,l’anno successivo,diventato parte di Israele, i loro
beni confiscati e alcun diritto di cittadinanza. Pubblicò la sua 
prima raccolta di poesie, Foglie d'Ulivo, nel 1964. Divennero famose 
alcune poesie che raccontano la condizione dolorosa e folle dell'esilio.
La poesia di Darwish assumeva un ruolo di riferimento collettivo 
per la causa palestinese. Nel 1970 abbandonò definitivamente la 
Palestina/Israele per un periodo di studio in Unione Sovietica. Da
 allora trascorse la sua vita risiedendo per periodi diversi nelle 
principali città del mondo arabo: Il Cairo, Beirut, Amman. Dopo un
 periodo di esilio a Cipro, visse tra Beirut e Parigi. Lavorò anche al
 Cairo presso il quotidiano nazionale "al-Ahrām". La seconda metà 
degli anni ottanta furono l'epoca del suo maggiore impegno politico.
 Nel 1987 fu eletto nel Comitato Esecutivo dell'OLP. . Si dimise 
nel 1993, perché contrario agli accordi di Oslo. Mahmoud Darwish 
ha redatto il testo della Dichiarazione d'Indipendenza dello Stato
 Palestinese, documento promulgato nel 1988 e riconosciuto da diversi
 stati. Dopo 26 anni di esilio, ottenne un permesso per visitare la sua
 famiglia nello stato di Israele. E’ morto a Houston,Texas,USA, nel 
2008, per le complicanze di un delicato intervento al cuore.

  All’ elemento politico si affianca l’altra componente della poesia 
di Darwish l’eros,come rapporto armonioso tra corpo, natura,tempo.
I fondamenti dell’esistenza assurgono allora a valore assoluto. Siamo 
fuori dai tempi storici,dalle insensate accelerazioni dell’oggi e la struttura
 esortativa anaforica impreziosisce ancora più l’importanza della conquista,
scandendo il rallentamento del tempo e inanellando una sequenza sfarzosa
 di immagini sfavillanti.
        C’è un’eco trobadorica dell’ ”amore lontano” di Jaufré Rudel [1]
 in questo canto dell’attesa. L’ambiente è quello “di là dal mare”con la 
fontana dai freschi zampilli,il giardino ombroso in fiore,i sette cuscini
gonfi di nuvole leggere con i profumi d’incenso e di sandalo nell’ aria 
e i cavalli bardati di selle e pazienza, dove l’amata abbia il tempo di
accordare il suo respiro con un’aria estranea al suo cuore, dove il principe
 raffinato e bello non accarezzi con lo sguardo i suoi seni ambrati, ma sappia 
attendere che sia lei a mostrarsi. E sappia sfiorarle la mano con una carezza
 lieve e fresca come impalpabile rugiada e le parli con la voce vellutata
 e rasserenante del flauto fino a rendere loro due i soli testimoni pronti per 
affrontare il futuro del mondo. Un amore dove l’attesa e la ripetuta rinuncia
 sono la fiamma per accendere il  desiderio.
… Fino a raggiungere una sorta di coscienza metafisica, come in:


Una lezione di kamasutra[2]            

La   coppa incastonata d’azzurro
aspettala
vicino alla fontana della sera e ai fiori di caprifoglio,
aspettala
con la pazienza del cavallo sellato,
aspettala
con il buon gusto del principe raffinato e bello,
aspettala
con sette cuscini pieni di nuvole leggere,
aspettala
con il fuoco dell’incenso femminile dappertutto,
aspettala
con il profumo maschile di sandalo sui dorsi dei cavalli,
aspettala
e non spazientirti se arriva in ritardo
aspettala
se arriva in anticipo
aspettala
e non spaventare gli uccelli sulle sue trecce
e aspettala
ché si sieda rilassata come un giardino in fiore,
e aspettala
ché respiri un’aria estranea al suo cuore,
e aspettala fino a che sollevi il suo vestito scoprendo le gambe
nuvola dopo nuvola,
e aspettala
e offrile l’acqua prima del vino e non
guardare il paio di pernici che le dormono sul petto,
e aspettala
e accarezza lentamente la sua mano
quando poggia la coppa sul marmo
come se sollevassi la rugiada per lei,
e aspettala
e parlale come il flauto
alla corda spaventata del violino,
come due testimoni di ciò che il domani vi prepara,
e aspettala
e leviga la sua notte anello dopo anello,
e aspettala
fino a che la notte non ti dica:
al mondo siete rimasti soltanto voi due.
Allora portala dolcemente alla tua morte desiderata
E aspettala!…


[1] Trovatore provenzale del XII s.,principe di Blaye,Provenza,
Francia meridionale, che cantò l’amore per la contessa di Tripoli
 di cui si era innamorato senza conoscerla, per i racconti meravigliosi
 che gliene avevano fatto  i pellegrini al loro ritorno da Antiochia.
Il leitmotiv delle sue poesie è l’amore lontano, di là dal mare.
[2] Ibidem:

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore”
Onyx ed.e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli


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