mercoledì 20 marzo 2019

La nuvola in Brecht...




EUROPA
GERMANIA
La nuvola in Bertolt Brecht
Se andiamo a curiosare tra le poesie giovanili  di Bertold Brecht 
e scegliamo "Ricordo di Marie A", è il lessico che qui attira la
nostra attenzione. Un gusto per lo smorto ,"amor mio pallido",
perarrivare anche qui allo scatto beffardo, paradossale che 
sottolinea la fragilità estrema dell'uomoe di quello che considera
fondamentale nella sua vita, di fronte alla meraviglia indimenticabile
della natura. Un gusto per una natura indifferente e bellissima che
strega il giovane innamorato con quella nuvola candida e soffice 
nell'azzurro cielo settembrino, il cui ricordo soltanto rimane, capace
 di rammentargli anche il bacio, ma non il volto dell'amata.

5.BRECHT
Bertolt Brecht nasce il 10 febbraio 1898 ad Augsburg (in Baviera) 
da famiglia benestante  (è il figlio, infatti, dell'amministratore 
delegato di un'importante impresa industriale).
Compie a Monaco le prime esperienze teatrali, esibendosi come
autore-attore: il suo  esordio è fortemente influenzato 
dall'Espressionismo presto aderisce allo schieramento  marxista 
e sviluppa la teoria del "teatro epico" secondo cui lo spettatore
non deve immedesimarsi durante la rappresentazione, ma deve
cercare di mantenere una distanza critica, allo scopo di riflettere 
su quello che vede in scena. Da parte dell'autore, invece, canzoni,
elementi parodistici e una sceneggiatura molto ben studiata devono 
essere utilizzate per creare un effetto di straniamento, un distacco
critico. Nel 1928 Bertolt Brecht raggiunge un grande successo con 
la rappresentazione della ''Opera da tre soldi''.Brecht mette  in scena
una rappresentazione spettacolare, ricca di colpi di scena, con
bellissime e graffianti canzoni e ballate scritte da Kurt Weill (che 
diventeranno tra le più celebri della sua eclettica produzione di 
compositore). In quest'opera, la differenza  tra criminali e persone
 rispettabili sparisce del tutto, i soldi rendono tutti uguali, cioè
orrotti. Critico nei confronti della società del tempo, Brecht aderisce
al marxismo e nel 1933, quando sale al potere il nazismo, è costretto
a lasciare la Germania. Peregrina per 15 anni attraverso molti paesi
 ma dopo il 1941 si stabilisce negli Stati Uniti. Alla fine del conflitto 
mondiale, diventato sospetto alle autorità americane per le sue
polemiche politiche e sociali, lascia gli Stati Uniti e si trasferisce 
nella Repubblica Democratica  Tedesca, a Berlino, dove fonda la
compagnia teatrale del ''Berliner Ensemble'', tentativo  concreto di
realizzare le sue idee. In seguito,l'"ensemble" diventerà una delle
più affermate compagnie teatrali. Nonostante le sue convinzioni,
comunque, è spesso in contrasto con le autorità della Germania 
dell'est. Brecht è autore di numerose poesie che possono considerarsi
 tra le più toccanti della lirica tedesca novecentesca. La sua scrittura
poetica è diretta, vuole  essere utile, non ci porta in nessun mondo
fantastico o enigmatico. Eppure ha un fascino,una bellezza a cui è 
difficile sottrarsi. Bertolt Brecht muore a Berlino il 14 agosto 1956
all'età di 58 anni a causa di un infarto cardiaco.

"Anche l'opera di Brecht lirico, forse anche più alta di quella teatrale,
ha le sue radici nel linguaggio drammatico; e per questo è tanto spesso 
monologo, ballata, lied. Ma è anche urto di affermazioni, dialettica 
abbreviata. Più la parola è nuda, corrente, oltraggiosamente "prosastica"
, più riceve dalla violenza dell'illuminazione cui è sottoposta la capacità 
di giungere all'incandescenza."

da L'Enciclopedia Garzanti della Letteratura

Ricordo di Marie A

1.Un dì nel mese azzurro di settembre,
quieto, all'ombra di un giovane susino,
tenevo il quieto e pallido amor mio
tra le mie braccia, come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era, e a lungo la guardai, una nuvola.
Era assai bianca e alta da non credere
e quando la cercai non c'era più.

2.Dopo quel giorno molte molte lune
con tante acque sono corse via.
Sono i susini già tutti recisi,
e dell'amore mi chiedi che fu?
E ti rispondo: non me ne ricordo.
Eppure, credi, so cosa intendi:
ma quel suo viso, io, non lo so più.
Questo soltanto so: che la baciai.

3.E anche il bacio, l'avrei dimenticato
non fosse per la nuvola che andava.
Quella so ancora e sempre la saprò:
era assai bianca e mi veniva incontro.
Sono forse i susini ancora in fiore,
forse il settimo figlio quella donna avrà.
Ma pochi istanti fiorì quella nuvola
e quando la cercai era già vento.                                            

Da”326 poesie dal mondo per una storia d’amore” Onyx ed .e.book.
a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli

 







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Non so se … la cosa possa interessare, ma sarebbe bello
per me poter coglierequest’occasione della presentazione 
per un raro incontro e un prezioso saluto.
Ricevo ora la notizia dell'anticipo dell'ora d'inizio della
presentazione.
Di seguito si trovano  le indicazioni corrette.

                       Maria Gabriella Bruni      Michela Gambillara


          Tra 
Roma e Venezia

        due città , due romanzi
        21 marzo 2019 – 17.30 h.

  via di Torre Argentina,72 –Roma -
                    Le Artigiane

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