mercoledì 11 dicembre 2013

Contaminazioni.7.Francia.Paul Claudel.2.




Ma Paul Claudel va oltre . Il suo incontro con l’amico pittore Tomita Keisen lo porta ad  una suggestiva invenzione,all’esperimento del pittogramma che cerca una commistione tra l’ideogramma della lingua giapponesee  l’utilizzazione pittorica delle lettere della lingua francese,con l’adozione di spazi a segnarne musicalità e ritmo.

Paul Claudel

Cent Phrases pour éventails
Cento frasi per ventagli

Claudel attinge l’ispirazione  per quest’opera così singolare nel suo soggiorno giapponese in qualità d’ambasciatore,fra novembre 1921 e febbraio 1927.Ma sono soprattutto i viaggi  effettuati all’interno dell’arcipelago nipponico che hanno nutrito l’immaginario di “Cento frasi per ventagli” - essenzialmente i soggiorni estivi(luglio-agosto1922,lulio 1923 e luglio agosto1926) - durante i quali ritrova l’amico pittore Tomita Keisen.
L’ispirazione è molteplice: è ”Il libro del dialogo” fra un pittore orientale e un poeta occidentale –
Tomita Keisen,appunto e  Claudel - ; c’è anche il rinvio alla tradizione dell’haiku,considerato all’ovest come genere rappresentativo della cultura giapponese ,sia nella struttura globale che ripercorre le quattro stagioni,sia in quella individuale dei testi e delle frasi che li compongono.
L’opera “ Cento frasi per  ventagli”,composta da giugno 1926 a gennaio 1927occupa gli ultimi mesi del soggiorno di Claudel in un paese di cui ha detto che non era lungi dal paradiso.La si può dunque considerare un omaggio al Giappone,nello spirito e nella forma.Infatti mette in scena un paese luminoso e glorioso.
Si ispira a numerose tradizioni tipicamente giapponesi o almeno dell’Estremo Oriente:l’haiku,
certe tradizioni pittoriche dell’Estremo Oriente,la calligrafia,così come un certo rapporto con la natura e il mondo.Tuttavia questo non vuol dire che Claudel rinunci alla sua identità di cristiano occidentale.La raccolta è una sfida lanciata da un poeta occidentale  alla tradizione estremo-orientale su un terreno che a lei sembra riservato a priori come la calligrafia. Infine,il Giappone paradisiaco non è ,tutto sommato,che una bella immagine,un riflesso,un’allusione a un percorso spirituale che non confligge affatto con quello  cristiano.

Composés de juin 1926 à janvier 1927
Calligraphiés par Ikuma Arishima
Tokyo : Koshiba, 1927, 3 vol
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Solo la rosa è abbastanza fragile per esprimere l'Eternità
      Una delle "Cento frasi per ventagli "di Paul Claudel.

                                           (continua)


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