domenica 7 luglio 2019

61.Lunario.Gabriele D'Annunzio



EUROPA
 ITALIA
La luna in Gabriele d'Annunzio
L'oggetto di un desiderio plurale,più di una speranza di molteplici felicità che
 l'astro d'argento può appagare.

61.Gabriele d'Annunzio.
Pescara,12 marzo 1863-Gardone Riviera,1 marzo 1938:
è stato uno scrittore,poeta,drammaturgo,militare,politico,giornalista e patriota italiano,
simbolo del Decadentismo e celebre figuradela prima guerramondiale,dal 1924 insignito
 del titolo di "principe di Montenevoso",soprannominato "il Vate",quale poeta sacro
profeta,cantore dell'Italia umbertina,ma anche l'Immaginifico. Occupò una posizione
 preminente nella letteratura italiana dal 1889 al 1910 e nella vita politica dal 1914 al
 1924. E' stato definito «eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione
 poetica italiana e come politico lasciò un segno nella sua epoca e un'influenza sugli
 eventi che gli sarebbero succeduti.

L'arte di D'Annunzio fu così determinante per la cultura di massa che influenzò usi e
costumi nell'Italia -e non solo- del suo tempo: un periodo che più tardi sarebbe stato
definito appunto "dannunzianesimo".
 
O falce di Luna calante
 

O falce di luna calante
che brilli su l’acque deserte,
o falce d’argento, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!
Aneliti brevi di foglie,
sospiri di fiori dal bosco
esalano al mare: non canto non grido
non suono pe ’l vasto silenzio va.
Oppresso d’amor, di piacere,
il popol de’ vivi s’addorme…
O falce calante, qual mèsse di sogni
ondeggia al tuo mite chiarore qua giù!

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