lunedì 23 dicembre 2019

21.RUSSIA.e.Evgenij Aleksandrovic Evtusenko.III.Nel parco



e.Evgenij Aleksandrovic Evtusenko
in russo: Евге́ний Алекса́ндрович Евтуше́нко
(Zima, 18 luglio 1932 – Oklaoma,Stati Uniti,1 aprile 2017) .Poeta e romanziere russo.
Dopo la morte di Stalin, con l’epoca del “disgelo”, la notorietà del poeta si afferma
specialmente negli ambienti giovanili. Egli legge i suoi componimenti nelle serate
studentesche e nel 1955 è quasi portato in trionfo dagli studenti di Mosca,ai quali
ha declamato dei versi dall’alto della scalinata dell’università.
Il ventesimo congresso del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Sovietica)
nel marzo 1956 segna una nuova tappa nella carriera di Evtušenko.

III.Nel parco
Per i labirinti del parco
tu e io andavamo.
Tutto in quel mezzogiorno, ci rallegrava:
l'arco che si curvava sul padiglione,
le attrazioni, la calca agli sportelli della biglietteria,
il luccicante lindore dei praticelli rasati e
presso il tirassegno due filari d'acacie.
Sulla facciata
di uno stand presso un laghetto
i cartelloni del film Constantin Zaslonov,
il vestitino di una ragazzetta tutto svolazzi e falpalà;
volti balenanti tra la ressa, il frullare di uccelli
che prendono il volo,
gelati Eskimò in involucri
argentati su bancarelle blu...
Tu e io andavamo sempre più felici
sorridendo ai bambini,
agli uccelli
ai fiori alle erbe,
quando improvvisa
(venuta da chissà dove!)
la pioggia
si rovesciò a scroscio sul nostro capo.
Con passo schioccante, sollevando alti spruzzi
attraverso i prati,
respirando ozono,
la pioggia camminava,
e noi correvamo per non farci raggiungere.
Con un'allegra caccia all'uomo, l'acqua
galoppò dietro a noi,
urtando contro i rami,
ora raggiungendoci,
ora di nuovo perdendoci...
E in un chioschetto dal vento avvolto
con una rete diafana di fili,
dove le gocce saltavano
in una danza frenetica,
in mezzo a trasparenti lustrini
di cascatelle d'acqua,
noi alzammo gli occhi,
e l'inchiostro dei nostri sguardi
fu
una dichiarazione d'amore.
Poi l'acquazzone cessò
Come era venuto, tutt'a un tratto...
il rombo del tuono morì in lontananza
con le sue ultime salve...
Il profumo dei lillà dischiusi
si confondeva con l'odore della terra.
Scintillava la sabbia.

Dedico questi versi in particolare ai miei amici lettori russi che ,sia pure con assenze
di lunghi intervalli ,si affollano a sfogliare le mie offerte di versi soprattutto dei grandi poeti del loro paese.




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