lunedì 5 ottobre 2015

Dedica ai miei amici lettori francesi.



A casa mia [1]
     Nella mia casa lei verrà
     d'altronde non è la mia casa
     non so di chi è
     sono entrato così un giorno
     non c'era nessuno
     solo peperoncini rossi attaccati al muro bianco
     son restato a lungo in questa casa
     nessuno è venuto
     ma tutti i giorni e tutti i giorni
     io l'ho attesa.

     Non facevo niente
     cioè niente di serio
     talvolta la mattina
     lanciavo gridi di animali
     urlavo come un asino
     con tutte le forze
     e questo mi faceva piacere
     e poi giocavo coi piedi.
     Sono molto intelligenti i piedi
     Vi portano lontano
     e poi quando non volete uscire
     restano lì, vi tengono compagnia
     e quando c'è la musica ballano
     non si può ballare senza di loro.
     Bisogna essere stupidi come l'uomo lo è così spesso
     per dire cose tanto stupide
     come stupido come i piedi gaio come un fringuello
     il fringuello non è gaio
     è soltanto gaio quando è gaio
     e triste quando è triste o né gaio né triste
     forse che si sa cos'è un fringuello
     d'altra parte non si chiama realmente così
     è l'uomo che ha chiamato quest'uccello così
     fringuello fringuello fringuello fringuello

     Come son curiosi i nomi
     Martino Ugo Vittorio il nome
     Bonaparte Napoleone il nome
     perché così e non così
     un gregge di bonaparte passa nel deserto
     l'imperatore si chiama Dromedario
     ha un cavallo cassa e cassetti da corsa
     lontano galoppa un uomo che non ha che tre nomi
     si chiama Tim Tam Tom e non ha un gran nome
     un po' più in là ancora c'è uno qualunque
     molto più in là ancora c'è uno qualunque
     molto più lontano ancora c'è una cosa qualunque  
     e poi che può fare tutto questo 

     Nella mia casa tu verrai
     e quando sarai entrata nella mia casa
     ti leverai tutti i vestiti

     e resterai immobile nuda in piedi con la tua bocca rossa
     come i peperoncini rossi appesi al muro bianco
     e poi tu ti sdraierai ed io mi sdraierò accanto a te
       
                 ecco
     nella mia casa che non è la mia casa verrai.

        ‘ L'attesa della donna amata ha come sfondo questa casa enigmatica, senza padrone … Ma come non riconoscere i segni del Sud mediterraneo con i suoi muri calcinati e abbaglianti su cui spicca la macchia rossa della treccia di peperoncini messi a seccare al sole? Una spezia che accende la fantasia nell'attesa. Del resto che può fare un innamorato che aspetta la sua lei, ma non sa quando possa arrivare? Non riesce a concentrarsi su niente, si trastulla, anche coi piedi, e poi comincia a cavillare tra sé fino a che la fantasticheria diventa un godibilissimo nonsenso che lo aiuta a rinfrancarsi, a scacciare quell'ansia che si insinua inquietante e, agli ultimi versi, dove torna ad augurarsi il suo arrivo, la sente più vicina. Ora può darle del tu, rivolgersi direttamente a lei e riuscire a materializzare la visione del suo corpo nudo e trionfante, all'interno della casa misteriosa e accogliente, con la bocca generosamente rossa proprio come la treccia di peperoncini appesa al sole.


[1] 'Dans ma maison ' di Jacques Prévert da "Paroles",  Le point du jour, NRF, Gallimard 1949; trad. di M.G. Bruni.
www.youtube.com/watch?v=puxdDuKY6ag

1 commento:

  1. Sono in preparazione e sarà prossimamente pubblicata nel blogger gabysouk oppure in bazar
    una serie di post per un viaggio all'interno del mito da oriente a occidente.Spero che i miei amici lettori trovino interessante questa nuova lettura!

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