lunedì 26 novembre 2018

Lo specchio in.Kikuo Takano.,5






ASIA

GIAPPONE

5. Lo specchio in.Kikuo Takano.

Una invenzione strana dell'uomo lo specchio:chi sta di fronte è interrogante
 e interrogato ad un tempo.La risposta per essere attendibile ed utile impone
che quel soggetto bifronte la ricerchi dopo l'allontanamento.

Kikuo Takano

 Nasce a Sado nel 1927 e muore nel 1998, laureato all’università di Utsunomiya.
 L’anno dopo la fine della guerra cominciò a scrivere poesia. Su invito di
 Nobuo Ayukawa aderì al gruppo di intellettuali raccolto intorno alla rivista
“Arechi” sostenuto da Ryuichi Tamura e da altrì e pubblicò in quella antologia.
 Concentrato sul senso dell’essere, e sulla metafisica della vita, Takano
 si interroga instancabilmente, in una poesia commossa e molto particolare,
le cui basi filosofiche possono definirsi ontologiche piuttosto che esistenzialiste.
Ha scritto anche testi per musiche corali, inni e canti liturgici. In Italia, per
Empirìa, ha pubblicato nel 1996 L’anima dell’acqua (a cura di Yasuko
Matsumoto e Massimo Giannotta) e per la Fondazione Piazzolla nel 1999
Secchio senza fondo.

Lo specchio

Che oggetto triste
hanno inventato gli uomini!
Chiunque si specchia
sta di fronte a se stesso
e chi pone la domanda
è, al tempo stesso, l’interrogato.
Per entrare più a fondo
l’uomo deve fare il contrario,
allontanarsi.

(da L’infiammata assenza Edizioni del Leone, 2005 cura e traduzione di Yasuko Matsumoto e Renato Minore)


























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