AFRICA
Nigeria
6 . Lo specchio in Christopher Okigbo
Anche in Africa il tema dell'inutile attesa ha il contesto del mare che riflette con generosità
una ricca gamma delle bellezze della natura,ma non quelle di lei....
Christopher Okigbo
Christopher Okigbo nasce nel 1930 a Ojoto, Nigeria Orientale.
Completa gli studi all’ Università di Ibadan. Prima insegnante, poi direttore
di una casa editrice in Nigeria, muore in Biafra in combattimento, nel 1967. La
sua raccolta più nota, “Heavensgate”
ruota intorno al sogno tumultuoso in cui si rivela “la mia leonessa” del
verso 23 di “Fanciulla marina”. I sentimenti si nascondono dietro il linguaggio
oscuro che mostra l’influenza della poesia
modernista americana e europea, ma il fascino
delle sue liriche d’amore nasce soprattutto dal fatto che, dietro alla lingua
inglese da lui usata, si sente palpitare una vita in cui la mitologia tribale
africana si accompagna alla musica e ai ritmi nigeriani.
Fanciulla marina
OCCHI APERTI
sul mare,
Occhi
aperti, del prodigo;
in alto
verso lo zampillo del cielo
da dove
cadranno le stelle.
Il segreto
che non ho detto a nessun orecchio,
salvo ad una
buca a terra, perché lo conservasse, non perché fosse sommerso -
il segreto
che ho piantato dentro la rena della spiaggia
ora si rompe
la bianca-salata
cresta dell’onda sulle rocce e su di me,
e gamberi e
conchiglie
con un
profumo denso di iodio-
fanciulla
del vuoto salino,
compli-cremosa,
il cui
segreto ho coperto con la sabbia …
Ombra di
pioggia sulla spiaggia assolata,
ombra di
pioggia sull’uomo con la donna
FULGIDA
Con il
bagliore d’ascella di una leonessa
lei
risponde,
tutta
vestita di bianca luce;
e le onde la
scortano,
la mia
leonessa,
coronata di
luce lunare.
Un’apparizione
-
una miccia
nel fiato del vento -
Un’apparizione
di specchi.
Si tuffa …
Le onde la
distillano;
messe d’oro
che
sprofonda non colta.
Fanciulla
d’acqua del vuoto salino,
cresciute
sono le spighe del segreto.
ED IO che
son qui abbandonato,
conto i
granelli di sabbia abbandonata dalla furia dell’onda,
conto la sua
benedizione, mia bianca regina.
Ma il mare
che è passato riflette
Sul suo
volto pieno di specchi
Non la mia
regina, un’ombra spezzata.
Così io che
conto nella mia isola i momenti,
conto le ore
che mi porteranno
nel vento
con la cenere degli angeli la mia perduta regina.
LE STELLE
sono scomparse,
il cielo con
il monocolo
sorveglia il
mondo di sotto
le stelle se
ne sono andate,
ed Io –dove
sono Io?
Allungatevi,
allungatevi, o antenne,
per
stringere forte quest’ora,
riempiendo
ogni momento in una
spezzata
monodia.
[
Nessun commento:
Posta un commento