sabato 24 novembre 2018

Lo specchio in Cennavir Kanavi,3




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ASIA

Karnataka (Federazione indiana)

Lo specchio in  Cennavir Kanavi

Lo specchio  è anche qui lo strumento perfetto per cantare con il suo riflesso lo splendore
infinito dell'oceano e del cielo che fedelmente testimoniano la merasviglia della natura tutta.

Cennavir Kanavi,poeta di lingua kannada della famiglia dravidica tamil.,nello stato Karnataka,nel sud ovest del subcontinente indiano

Oceano d’occidente.

I
Quest’oceano,
quel cielo
a bocca aperta si contemplano per ingoiar l’infinito.
Quanti giorni e quante notti
sul dorso delle onde
avanzano per annegare la deserta terra del dolore.
Tutte le stagioni insieme han tuonato
dalla bocca dei fiumi.
Le montagne sono rimaste indietro,
ignote come un mistero.
Sale e scende quaggiù l’impero del verde.
Guarda! L’oceano,specchio infinito,
riflette lo splendore del cielo.
Abbiamo i due termini del confronto,
altri pretesti non servono.

II
Guarda  là!
Si è alzata l’isola,fermandosi per respirare.
Dorme profondamente l’azzurro.
Libere,spiegando le vele,
le barche hanno cavalcato le onde
e,fendendo la corrente,sono salite fino all’orizzonte.
La ferita sull’acqua
scompare in un attimo.
Oggi che profondo silenzio
in questa riva d’occidente!
Una baia
o una nave che oscilla.
Il suo cuore accoglie mille onde di speranza di vari paesi.
e quei cavalloni spumosi
scrivono sulla porta il loro diario.

III
E’ la festa delle barche, giunte dopo aver cavalcato flutti e flutti:
il grido di gioia del pescatore,
il pesce che salta,
il pesce che danza.
Guarda,quel pesce che faceva le beffe è finito anche lui nella rete!
Il gabbiano con un pesce nel becco è volato via.
Invano  guizza il prigioniero nella rete.
I ragazzi dei pescatori gli son sopra;
posson prendere solo quei doni che l’oceano vuole offrire.

IV
Pare che proprio ieri ci sia stata una guerra
per distruggere la dinastia d’Adamo.
Pare che il Cielo sia venuto a rubare
la pace del mondo intero.
Come se non bastassero poi la terra ed il cielo,
anche nell’oceano è caduta una scintilla.
Dobbiamo protegger noi stessi.
Una galleria solca l’acqua nascosta .
Emozione nelle navi.
Intorno parecchi cannoni.
Lassù dal cielo la civiltà
ha fatto cadere una pioggia di bombe.
Pare che il cielo si squarci.
Un’esplosione  ha violato anche la riva del mare.
La sua lingua ha provato
le munizioni della guerra.
Non basta ancora tutto questo?

V
Quest’oceano,
quel cielo
stanno a bocca aperta per ingoiar l’infinito,
per cancellare l’età della geografia:
non sono per annegarsi l’un l’altro?


Dall'antologia "Poesia moderna indiana" a cura di maria Gabriella Bruni - ed.Guanda Da Poesia moderna indiana ,ed.Guanda-
A cura di Maria Gabriella Bruni

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