Bisogna inoltre essere
consapevoli del divario economico nei differenti paesi.
Si determina così un concetto di cultura e letteratura plurima che aderisca alle particolarità etniche e alle diverse strutture dell’organizzazione culturale. Si cercano vie originali che si collochino tra posizioni militanti e intimiste, anche se, quando si parla di poesia in Africa, non si prescinde da una dimensione politica.
È quanto accade per esempio nella poesia di Véronique Tadjo[1] della Côte d’Ivoire[2]:
Se tu fossi venuto-[3]
prima
non avrei riconosciuto
le tue mani d’ibiscus
e il tuo sorriso di
sensazione
il maïs maturo
e i ritmi balafon[4]
avrei camminato
attraverso gli anni
e passando davanti a
me
la tua ombra mi avrebbe
turbata
Tu sei come
ti avevo sognato
uomo-ninfea
sul lago della mia
coperta
o vincitore che
fulmina
l’antico letargo
tu sei spirito di
maschera
che celebra gli
iniziati
tu sei la terra rossa
fertile dei canti
amari[…]
Cantami
la storia
dell’uomo-fatica
il suo sudore
bruciante
e la terra troppo
rossa
parlami
della donna coi seni
pesanti
e il ventre a zucca
nella fornace riarsa
d’una notte senza
domani.
Insegnami
i libri chiusi
e le mani tese
le speranze sbarrate
nell’oblio oscuro
di una città
troppo imbellettata
Cosa poteva
attendere
dal sordo incamminarsi
verso l’orizzonte
senza frontiera
quel baratro
allucinante
quell’angoscia senza
margine?
Cosa poteva fare
dell’oppressione delle
parole
del sangue a rompi
fiato
brandelli di vita
passo a passo
ed è ancora un uomo
che muore sulla nostra
soglia.
[1]Véronique Tadjo nasce a Paris nel
1955. Viaggia tra Inghilterra, Usa e Côte d’Ivoire, dove
insegna all’Università di Abidjan.- Latérite del1984 è il suo primo
volume di poesia. Ha ricevuto il premio letterario dell’ACCT.
[2] Costa d’Avorio. Il Presidente della
Repubblica Ivoriana ha chiesto ufficialmente di indicare il suo paese con la
terminologia francese:”Côte
d’Ivoire ”.
[3]
Véronique Tadjo ,” Se tu fossi
venuto”, in Poesia Africana -Poeti sub sahariani di area francofona, Op. Cit.
[4]
Sorta di xilofono, Balafong in Senghor.
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