domenica 10 ottobre 2021

85.In circa un decennio, la nostalgia struggente e amara dell’Errante si è nutrita dell’esperienza e si è fatta consapevole dell’arricchimento :

 

  Ed è particolarmente interessante  constatare  come, in circa un decennio,  la nostalgia struggente e amara dell’Errante si sia nutrita dell’esperienza e si sia fatta consapevole dell’arricchimento :

 

[…]

Vendo all’altro secolo[1]

gli errori del mio destino sinuoso

rivendico il doppio volto

della mia identità esplosa col tempo

 

lacero qui ed ora

l’atto di nascita delle frontiere

per battezzare il nuovo spazio da conquistare

 

Vergognati di rintanarmi

in quel pezzettino di terra

e di darmi il tam-tam da percuotere

 

prendi dunque la tua Negritudine vuota

portala come viatico

soprattutto non dimenticare la tua zagaglia

e ancor meno la tua stuoia

ti aspettiamo qui

vestito di pelle di leopardo

 

non ho per agganci

che la somma delle intersezioni

gli echi di Babele

ecco il mio cippo nel cuore di un nuovo territorio

l’adozione mi  lega con radici sepolte

nel  più profondo di quell’essere da costruire giorno per giorno

 

tienti la tua autenticità  vuota  di senso

presta la tua voce al  Maestro

e vendi il mio territorio

per una modica somma

è quel che ci si aspetta da te

 

prendo all’uccello

l’incertezza del prossimo cespuglio

 

non so che tempo  sarà

dall’altra parte della migrazione

ma il mondo si apre davanti a me

ricco di incroci

 

che il volo mi porti

mi porti ancora lontano dal clamore

lontano dal cortile

lontano dai galli addestrati per il combattimento

 

non cambiare nome

ramificazione

restare uomo fino in fondo

finché gli alberi si radicheranno

nella terra

 

[…]

   


[1] Alain Mabancku ,”Vendo all’altro secolo”, frammento da Tant que les arbres s’enracineront dans la terre , op.cit. Trad. dal franc. di Maria Gabriella Bruni

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