sabato 23 febbraio 2013

Il secolo d'argento. (2)



           I versi volano leggeri  nell’aria con le loro incredibili immagini; anche gli occhi chiari della giovane Donna di Carta sembrano esprimere meraviglia e incanto.
          Appena un attimo di silenzio ed è la volta di una voce più matura e commossa  che  propone: ”Sono la... ’Figlia del mare’  di Vicente  Aleixandre”. [1]







Vicente Aleixandre





  Figlia del mare.[2]


Ragazza, cuore o sorriso,
caldo nodo di presenza nel giorno,
bellezza irresponsabile che se stessa non sa,
occhi di azzurro che raggia e trafigge.

La sua innocenza, mare dove vivi:
che fatica raggiungerti, sola isola intatta.
che seno il tuo, spiaggia o arena ornata
che senza forma scorre tra le dita.

 Generosa presenza una fanciulla da amare,
abbattuto o disteso corpo o lido a una brezza,
offerto ad occhi savi che ti guardano
e sfiorano il tuo nudo docile al loro tocco.

Oh non mentire, serba la tua
inerte e armoniosa febbre che non resiste,
spiaggia o corpo dorato, ragazza che su riva
è sempre una conchiglia lasciata dalle onde.

Vivi come il rumore stesso da cui sei  nata;
ascolta il suono dell’imperiosa tua madre;
sii la spuma che resta quando finisce amore,
dopo che, acqua o madre, la riva si ritrae.

          E l’identificazione con quella pagina appare naturale per come guarda affascinata il mare di fronte e per come accompagna con movenze morbide e seducenti  il ritmo armonioso dei versi simile a quello fluttuante delle onde del mare. 


(continua)



[1]Vicente Aleixandre nasce a Siviglia,Andalusia,Spagna,nel 1898 .Gli è conferito il Premio Nobel per la letteratura nel1977.Muore a Madrid nel 1984.
[2] Da:”Elegias y poemas elegiacos”1935  in :’La Distruzione o amore’.Einaudi editore,1970.

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