Ed ecco un altro ghazal. Dovrebbe oggi essere piuttosto un omaggio che di tanto in tanto i poeti amano dedicare ai loro fratelli maggiori e maestri,eppure, sembra qui ancora così affascinante e pieno di potenzialità … Con la sua tipica serie di distici senza enjambement, perché, come dicevano i poeti del passato, ciascun distico somiglia ad un grano del rosario: completo in sé, nella sua forma chiusa.
Questo è di Zigar Moradabadi ci arriva dal Pakistan:
182.Ghazal
Quando ho raggiunto il mio amore in forma di commiato
La gioia è stata troppa intensa per realizzarsi.
Una visione, ieri notte, mi ha fatto scoppiare il cuore.
Più erano impazienti le onde, più la riva restava con labbra assetate.
Mentre camminavo lungo la spiaggia, una visione mi si è spalancata:
il cuore è soltanto una piccola barca che solca il mare del dolore.
Gli autori e i testi indiani proposti nel blog sono nell'
Alle immagini splendide e lievi, come piume in volo, di Iqbal, la struttura del ghazal, pur senza le restrizioni della forma classica, permette di aggiungere anche a questa poesia effetti di grande suggestione, grazie alla sua ritmata musicalità. Il primo distico serve ad aprire sull’ultimo incontro d’amore e a palesare le contraddittorie emozioni avvertite in quel frangente. Nel secondo, assistiamo al rispecchiamento del protagonista nell’insoddisfazione del desiderio della riva e delle onde che impazienti la lambiscono e se ne ritraggono in un moto eterno. Nell’ultimo, c’è la sintesi metaforica dell’uomo e della natura che provano la stessa sofferenza d’amore.
Ancora una volta, dunque, l’uso di simmetrie e la costruzione di immagini incisive e efficaci, che spaziano tra gli universali dell’esistenza.’
(1)Zigarr Moradabadi, pseudonmo di Ali Sikandar, nasce a Patiali in Moradabad, Uttar Pradesh, India, nel 1890 e muore a Gonda, Uttar Pradesh, nel 1960.
(2) Zigar Moradabadi, “Ghazal,” da Poesia moderna indiana , a cura di Maria Gabriella Bruni, Guanda,1966.
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