‘Sì , anche lui, fa entrare in relazione l’uomo con l’universo naturale, ma quanto è particolare la suggestione! *
180.Lo zefiro del mattino.
Vengo dal vasto mare, dalle
cime de' monti,
ma non conosco il luogo lontano dove sono nato.
Al triste uccello porto messaggi di Primavera,
in fondo al suo nido riverso gelsomini d'argento.
Rotolo sopra l'erba, e allo stelo del tulipano m'avvinghio,
e colori e profumi gli spremo nell'intimo seno;
e, a che non si pieghi a mie carezze il suo gambo,
soavissimo e lieve mi abbraccio al colle del fiore.
E quando il Poeta lamenta il dolor dell'Amica
alitando a fiotti, mi mescolo ai suoi melodiosi sospiri!
Una luce e un vento
divinizzati, eletti a protezione generosa e rassicurante per l’Uomo. Un mondo
naturale ahimè, quanto diverso da quello soffuso di malinconia, insicurezza e
inquietudine da cui altri poeti come Rachid Yâsemi e Forugh
Farrokhzâd continuano a trarre i loro simboli! Simboli
tutt’altro che metafisici se, ad esempio, Forugh può identificare il suo
amante nel corpo verde della natura, ricco di tutta la sua
linfa vitale.
Ed ecco un altro ghazal. Dovrebbe oggi
essere piuttosto un omaggio che di tanto in tanto i poeti amano dedicare ai
loro fratelli maggiori e maestri, eppure, sembra qui ancora così affascinante e
pieno di potenzialità … Con la sua tipica serie di distici senza enjambement,
perché, come dicevano i poeti del
passato, ciascun distico somiglia ad un grano del rosario: completo in sé,
nella sua forma chiusa.
[*] Muhammad Iqbal,”Lo zefiro del mattino”, da Messaggio d’Oriente, 1923. In persiano. Op. cit.
È considerato il "padre spirituale del Pakistan", una delle figure più importanti della letteratura urdu,
autore di opere letterarie, in urdu, in persiano.(Va ricordato che URDU evoca la larola orda, allusione all'invasione militare che i persiani hanno effettuato nel lontano passato su quelle terre.,lasciando
così un condizionamento perenne sulla lingua parlata in quella terra..)
È ammirato come poeta di rilievo dai pakistani, dagli indiani, dagli iraniani, dal popolo del Bangladesh, dello Sri Lanka e da diversi studiosi internazionali di letteratura. Anche se è meglio conosciuto come eminente poeta, viene anche acclamato quale "pensatore filosofico musulmano dei tempi moderni".
] Il suo primo libro di poesie, Asrar-i-Khudi[], è apparso in lingua persiana nel 1915, e, a seguire, il Rumuz-i-Bekhudi, il Payam-i-Mashriq] e lo Zabur-i-Ajam. Tra questi, i suoi più noti lavori in Urdu sono, il Bang-i-Dara, il Bal-i-Jibril, e lo Zarb-i Kalim e una parte dell'Armughan-e-Hijaz.Sia il complesso di opere di poesia urdu e persiana, che le sue lezioni e le lettere in urdu e in inglese hanno suscitato nel tempo, notevoli controversie culturali, sociali, religiose e politiche.
Nel 1922, fu nominato re Giorgio V, cavaliere, che gli concesse il titolo di "Sir". In Inghilterra, mentre studiava diritto e filosofia, divenne membro della filiale di Londra della All-India Muslim League. Più tardi, nel dicembre 1930, durante una sessione della Lega Musulmana, ha presentato il suo più famoso discorso presidenziale noto come "Allahabad Address", in cui spinse per la creazione di uno Stato islamico nel nord-ovest dell'India.
In gran parte dell'Asia meridionale e del mondo dove si parla Urdu, Iqbal è considerato come lo Shair-e-Mashriq.. Viene anche chiamato Mufakkir-e-Pakistan, Musawar-e-Pakistan e Hakeem-ul-Ummat. Il governo Pakistano lo ha nominato ufficialmente poeta nazionale. Il suo compleanno, Yom-e-Welādat-e Muhammad Iqbal o Iqbal day, in Pakistan è un giorno festivo. In India è ricordato anche come l'autore della canzone popolare, Saare Jahaan Se Achcha.
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