Durante
la cena Gordon le ha poi raccontato che gli è stato offerto un posto nella
neonata succursale a Londra della casa editrice sudafricana. Un posto di
Direttore della divisione europea della piccola, ma audace casa editrice, ormai
abbastanza conosciuta nelle varie Fiere del Libro del continente africano e
pronta a farsi conoscere anche in Europa. Il proprietario, giovane e deciso
alle sfide, era finora riuscito ad evitare che la sua Unicorn di Città del Capo diventasse la sede locale di
qualche multinazionale europea o americana. Un’avventura, insomma , ma forse
proprio il cambiamento che Gordon sta cercando da un po’.
Aveva
chiesto del tempo per definire l’addio al suo incarico al British Council e poi
sarebbe stato pronto a cominciare la nuova impresa. Certo, Gordon sa che il
mondo letterario-editoriale di Londra non è facile nei suoi intrichi di potenti
agenti letterari sciacalli, autori vanitosi, lettori smaliziati e tante case
editrici piccole e rampanti, o grandi e onnipotenti.
-Insomma, ci faremo concorrenza, caro Gordon! Allora, alla tua! -
e Zoé aveva brindato insieme a lui al successo e al futuro di Gordon direttore.
L’indomani
sono pronti a sperimentare con gli altri
lettori-passeggeri le sorprese - la grande festa in piazza con musica, poesie,
letture e spettacoli di strada - che Barcellona ha preparato e, una volta a
terra, la città in festa li accoglie magnifica.
Ma
anche gli organizzatori della crociera letteraria hanno un omaggio per ricambiare.
Hanno infatti viaggiato a bordo, oltre agli scrittori, editori, giornalisti,
librai e lettori, alcune
rappresentanti delle Donne di Carta[1], un gruppo di persone amanti della letteratura,
nato qualche anno fa a Roma, su ispirazione dell’analogo modello spagnolo, già
affermato.
Sono
donne entusiaste delle loro letture al punto di volerne estendere il piacere ad
altri appassionati, andando in giro a dire pagine dei loro libri preferiti,
gratuitamente, con il solo obiettivo di
condividere ed estendere l’emozione per una bella pagina.
In
un Belvedere con la vista sulla città e sul mare,ecco le Donne di carta,quasi
senza essere annunziate, disporsi in
semicerchio,come un’apparizione surreale di fiaba, per prepararsi ad offrire una selezione di testi poetici dei grandi maestri spagnoli da loro più amati. Non vogliono applausi,
chiedono soltanto un’intensa attenzione. A cominciare è una voce fresca,
cristallina, che scandisce la formula che ciascuna di loro tornerà ogni volta a
ripetere: “Sono il ...’ Terzo ricordo’ , che Rafael Alberti [2] ha dedicato a G. A. Béquer[3] con
il frammento di un suo verso in epigrafe:
Rafael Alberti
Rafael Alberti
Ancora i valzer del cielo non avevano sposato il gelsomino e la neve,
né i venti riflettuto
la possibile musica dei tuoi capelli
né decretato il re che
la violetta si seppellisce in un libro.
No.
Era l’età in cui
viaggiava la rondine
senza le nostre
iniziali nel becco.
In cui convolvoli e campanule
morivano senza balconi
da scalare né stelle.
L’età
in cui sull’omero d’un
uccello non c’era fiore che posasse il capo
allora, dietro il tuo
ventaglio, la nostra prima luna.
I
versi volano leggeri nell’aria con le
loro incredibili immagini; anche gli occhi chiari della giovane Donna di Carta
sembrano esprimere meraviglia e incanto.
[1] Dette anche Persone -libro,da
quando anche qualche uomo si è aggiunto al gruppo.
[2] Rafael Alberti,nasce a Puerto de
Santa Maria,vicino a Cadice,Andalusia,Spagna,nel 1902e muore nel paese natale
nel 1999.
[3] Poeta spagnolo del XIX s.
[4]Da:”Tre ricordi del cielo”in
‘Degli Angeli’,a cura di Vittorio Bodini, Einaudi editore.1976.Le liriche degli
angeli sono state composte nel 1929.
(continua)
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