Niente affatto. Questa è una pagina che continua,
per regalarci un altro testo poetico di Antonio
Machado, ma, questa volta, dalle ‘Canzoni a Guiomar ‘ [1].
Canzoni a Guiomar
I[2]
Non sapevo, Guiomar,
se era un giallo
limone
quello che tenevi in
mano,
o il filo d’un chiaro
giorno
nel suo gomitolo
d’oro.
la tua bocca
sorrideva.
Io domandai: che
m’offri?
Tempo in frutto, che
ha spiccato
la tua mano nel
rigoglio
del tuo orto?
Tempo vano
d’una bella sera
morta?
Dorata assenza
incantata?
Effigie, nell’acqua
quieta?
O di monte in monte
accesa
l’alba vera?
Rompe nel confuso
specchio
amore ormai gli
scenari
dei suoi crepuscoli
antichi?
Anche
Gordon vorrebbe tanto dirle qualcosa, ma si trattiene, si rende conto che la
concentrazione delle dicitrici non può essere disturbata in alcun modo. Un
cedimento della memoria potrebbe essere provocato anche da un piccolo gesto che
venisse a interrompere la tensione di silenzio assoluto che spontaneamente si è
venuta a creare, in segno di rispetto e gratitudine da parte di tutto il pubblico.
E
tuttavia vorrebbe proprio dire a Zoé
come condivide l’ammirazione che questi poeti avevano per la perfezione
delle forme e dei concetti, per quell’idea di poesia-mistero che ha ritrovato specialmente in Juan Ramòn Jimènez [3]. L’amore che canta invisibile e impalpabile, ma,
proprio come l’acqua e l’aria,
misteriosamente indispensabile e che si insinua vitale tra la luna lontana del cielo e quella ancor più
fluida e sfuggente, ma quieta , riflessa nel fiume.
[1] Sotto il nome della musa Guiomar
si nasconde la scrittrice Pilar Valderrama Martinez Alday Pedrera,di cui il
poeta si era follemente innamorato.Era nata
a Madrid nel 1889 da famiglia
borghese. Nella sua autobiografia Sí,
soy Guiomar “(Sì,sono Guiomar)del 1981,racconta dell’incontro - avvenuto quando aveva 39 anni, dopo che non
aveva ottenuto risposta al precedente invio di una raccolta di sue poesie “Il giardino
recintato”- e del successivo rapporto con il poeta,già famoso e da lei
molto apprezzato.
[2] A. Machado,”Paesaggi d’amore”,Passigli
editore 2010.
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