martedì 5 luglio 2022

344..Janice Gould.Venire a casa.

                             

344.Janice Gould

                                .Venire a casa.


Papà portò mamma a Quincy.

I dottori bianchi tolsero il tumore.

forse perché era un sangue misto.

non la ricucirono con cura

La mandarono a casa iin treno.


La sua vita scivolò via

mentre il  Southern Pacific serpeggiava lungo il canyon.

I freni gemevano nelle lunghe discese,

e l'emorragia apparve tra le pieghe

del vestito di cotone di mamma.

Bagliori di caldo

su mica e serpentino.


Forse guardò il fiume

come diventa impetuoso e turbina

e si gonfia in vortici nelle gole profonde.

Forse si aprì all'azzurro intenso del cielo

sentì il vento che penetrava tra i pioppi,

vide selle di neve sul dorso affilato dei crinali.

Furono trenta miglia di sofferenza

fin dove noi bambini eravamo ad aspettare.


Alla stazione di Belden

gli uomini la legarono a una sedia

e la portarono in città.

Già si lamentava

con una voce così diversa e bassa

che non apparteneva a nessuna donna.


In quel suono lei si lasciò trascinar via,

senza sapere che era la morte a cantare.





Janice Gould(1949,Maidu/Konkow )discendente da una tribù californiana, è nata a San Diego e cresciuta a Berkley :Beneath  my heart(1990)è il suo primo volume di poesie. Vive ad Albuquerque, dove sta finendo il suo Ph. D .sulla letteratura indianoamericana.


Nessun commento:

Posta un commento