373. Roberta Hill Whiteman
. Bruciati dal gelo.
Quando gli uccelli spalancano il cielo, un profumo di neve
sboccia sul vento .Tu dormi ,avvolto
in una fioca luce azzurra, come una distante foglia di salvia.
Bevo l'ombra sotto il tuo orecchio
e mi alzo irrigidita, vitrea dal freddo.
Sole, splendente nella brina ,raggiungimi.
Tocca dalla finestra questo seme che piano piano
vuole infiammarsi d'arancione e cantare.
I rami si trasformano in fili tesi verso il sole
aiutaci a svegliarci, spazio enorme che ci fa
vacillare,oscuro orizzonte che ci mantiene forti.
Il tuo cuore si riversa su questa terra, si riversa su ricordi
di boschetti di susini selvatici
risata, un velo tra le foglie
Questi steccati respingono la brina, fanno correre i cavalli
gli spiriti sono a caccia del nostro calore umano
in queste stanze quiete . I cani ci seguono,
abbaiano all'aria tagliente. Scelgo i fagioli.
desidero qualcosa che né chiave né mano può dare .
Devo guardarti soffrire il dubbio e la grazia
delle volpi*.Che questo gelo bruci in limpidezza i miei occhi.
Che questo seme porti ancora meraviglia alla terra.
Accanto ai barili, un topo mi fissa ostile
accartocciandosi contro il presente come un colpo d'aria alla fiamma.
Curiosi occhi amari scandiscono
i miei anni Le donne hanno sempre udito questo,
il suo rumore secco a indicare un giorno che si allunga
come stanche increspature di fiume.
Chiedigli perché l'acqua fluisce sul muschio.
I tuoi capelli s'allungano in un'ossessione di pesci. Non vieni mai avvertito.
Chiedi perché quell'erba ondeggiante ruba ciò che tu diventi.
La sua risposta , il lento scoppiettare del fuoco.
Vicino alla catasta della legna, accette cantano dentro i tronchi.
Tagli la legna e tagli una città sepolta
dalle tue ossa.In lontananza ,nuvole galleggianti nel crepuscolo.
Facciamo cataste di legna andando al prato secco
del nostro respiro. ,come formiche percorriamo il terreno
e lasciamo che uno strano caldo scuota la nostra oscurità
un'antica ragnatela gronda dalla porta.
Passi silenziosi ti seguono alle valli,
dove dolorante e correndo in cerchio, non vuoi più guardare,
finché, toccando l'improvviso battito di tutto ciò che siamo,
bruci in erba gialla dell'inverno ,
in una sola canna ondeggiante sulla pianura .
*Devi guardarti soffrire il dubbio e la grazi a delle volpi : presso i Lakota
i giovani guerrieri appartengono al Clan delle Volpe, della quale qui si invoca
il sui stato di grazia e di saggezza che tuttavia è ancora irraggiungibile per
l'incertezza e il dubbio propri della gioventù.
Roberta Hill Whiteman.(1947,Oneida),è docente presso l'università drl Wisconsin.le sue poesie sono apparse in tutte le antologie di autori indiani e in molte riviste tra cui The American poetry Review,The Nation,North American review,Carriers of the dream Wheel.The Harper's Anthology if 20th Century Native Alerican Poetry,Talking Leaves.La sua prima raccolta di poesie Star Quilt (1984) vinse il Wisconsin Writer Award.La seconda, Philadelphia Flowers,è stata pubblicata nel 1995.
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