AMERICA
USA.
44. LO
SPECCHIO IN PEDRO PIETRI
Lo specchio qui appare
piuttosto un orpello di cui liberarsi per restare lucido e sveglio
tanto da poter attraversare
anche nel sonno tanti pensieri,sguardi sul passato che
facilitino la prossima
scelta,rituale perfezionato dello sguardo nel buio che sa guardare
di lontano il viso amato,che
hai saputo abbracciare senza avvicinarti,che rende strano
che tu abbia capito e che
anche ora tu comprenda quanto può essere disorientante
essere una nuvola in un
mondo che non dispone di cielo.
PEDRO PIETRI
Guardando fuori da uno specchio[1]
lucido e sveglio
camminando nel sonno
attraverso cento e cento
pensieri ricorrenti
occhi volti al passato
per decidere qual
dovrà essere la mia
prossima mossa
in questo rituale
del vedere nel buio
il viso di qualcuno
che hai tenuto stretto
senza mai avvicinarti
abbastanza da divenire
un’eterna estensione
di quelle labbra morbide
che ricordi così bene
ma non hai mai baciato
era strano allora
e ancor più lo è adesso
che tu comprenda
quant’è disorientante
essere una nuvola in un
mondo
senza un cielo lassù
Pedro Pietri, “Guardando fuori da uno specchio“
in Out
of order. Fuori servizio, a cura di Mario Maffi, edizioni Cuec, 2001
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