giovedì 3 gennaio 2019

Lo specchio in Mahmoud Darwich. 42




Vicino Oriente
Palestina
42.Lo specchio in Mahmoud Darwich

Coinvolge per la sua ottimistica forza solare l’immagine del fanciullo 
che ha  l’energia di rinnovare in modo radicale,capace com’è di
rovesciare le vecchie tavole della legge insieme a tutti gli specchi.
Segni dell’ingiustizia del passato  nonché della sua futilità ,per poi
 tuffarsi in un sonno pacificatore.


LA QASIDA DE BEYROUTH
Il poema di Beyrouth

Una  mela al mare. Narciso di marmo.
Farfalla di pietra.Beyrouth.
La forma dell’anima
descrizione  della  prima  donna, profumo di nuvole
Beyrouth di fatica e d’oro, d’ Andalusia e di Siria
Argento nativo. Schiuma.
Testamento  della terra nel piumaggio delle colombe.
Morte di una spiga.Erranza di una stella tra me e Beyrouth amore mio.
Mai prima ho sentito il mio sangue  pronunciare il nome
d’un’amante  profondamente addormentata sul  mio  sangue
Nella tempesta sul mare, noi abbiamo scoperto il Nome,
Nel gusto dell’autunno e delle arance degli emigranti del Sud.
Simili ai nostri antenati,noi veniamo a Beyrouth per venire a Beyrouth con una pioggia,
Noi abbiamo costruito una baracca,se il vento non corre, noi non corriamo
come un chiodo piantato nell’argilla,il vento svuota la nostra cantina,
noi ci chiudiamo come formiche  nella cantinola.
[…]
Una mela al mare.Donna del sangue plasmato negli arcobaleni
scacchiera della parola il resto dell’anima.
Rugiada in angoscia !Uno schianto sull’aiuola della  penombra
Beyrouth. Giacinti tonitruanti di chiarore sul dorso dei piccioni
Li inalbereremo come un sogno.
Li inalbereremo quando lo vorremo.
Li metteremo ai nostri colli
Beyrouth giglio delle rovine primo bacio
Elogio dell’eucalipto. Mantelli per il mare
E gli uccisi tetti sulle stelle e le tende poema della pietra.
Collisione fra due allodole in un petto
Cielo vedovo seduto tutto pensoso su una roccia fiore udibile,Beyrouth.
Voce di demarcazione  fra la vittima e il gladio
Fanciullo che ha rovesciato tutte le tavole delle leggi
Tutti gli specchi
Poi … s’è addormentato.



Mahmoud Darwich (1981)


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