AUSTRALIA
45..LO
SPECCHIO IN JUDITH WRIGHT
E’
la sua scoperta del tradimento ingannevole dello specchio.
La poesia, dove la Wright riflette sul difficile rapporto della donna con il proprio corpo,
sul senso di estraneità avvertito durante le fasi di cambiamento e sulla conferma
dell’avvenuta trasformazione del corpo adolescenziale in quello di giovane donna nello
sguardo di apprezzamento del maschio, si intitola:Ragazza nuda e specchio
sul senso di estraneità avvertito durante le fasi di cambiamento e sulla conferma
dell’avvenuta trasformazione del corpo adolescenziale in quello di giovane donna nello
sguardo di apprezzamento del maschio, si intitola:Ragazza nuda e specchio
Judith Wright
Judith Wright nasce vicino ad Armidale, New South Wales nel 1915 e muore a Canberra,
New Wales, Australia, nel 2000.
I versi di Judith Wright rappresentano la ,voce profonda e originale degli anni quaranta,
Efficace attivista sociale. particolarmente sensibile a tematiche femministe .
Ragazza nuda e specchio
Questa
non sono io. Un volta ero senza corpo ---
avevo
solo quello che serviva per ridere e correre,
o
guardare a lungo le stelle o abbozzare una danza
sulla
schiuma delle onde e la sabbia e il sole.
Occhi
amavano, mani mi cercavano, ma ero in fuga
sulle
mie correnti, argento vivo, piumetta
Posso
alla fine rimanere intrappolata in quella morbida faccia?
Ho
paura di guardarvi, occhi umidi e scuri.
mi
fissate con quell'appello smodato? ---
"Cerca
sotto queste ciglia ricurve, ammetti
che
ci sei sempre stata; conoscimi --- sii me."
Lisce
spalle che furono di ermafrodito, troppo tenero
corre
il vostro lungo pendio, sopra le timide curve
inattese,
impellicciate di luce, che spuntano di
sotto.
No,
sono stata tradita. Se avessi saputo
che
questa ragazza stava in attesa tra l'uno e l'altro anno
per
il mio ballo non avrei scelto il suo ramo.
Tradita
da quel poco di oscurità qui, e qui
da
questa morbidezza piena, da quello sguardo impaurito
di
occhi cui non darò risposta; esclusa qui
dal
mio stesso io, dalla grazia del suo nuovo corpo--
perché
è bella, colei che mi ha tradita. Sì,
vedo
come sei bella, odiosa ragazza nuda.
Le
tue labbra nello specchio tremano se
rifiuto
di
conoscerti, di reclamarti. Lasciami - lascia che me ne vada.
Sei
per metà un'altra che forse mai verrà.
Perché
dovrei avere cura di te?
Non
sei mia;
tu
cerchi l'altro - la tua casa sarà
lui.
Eppure
ho pena dei tuoi occhi nello specchio,
velati di lacrime;
mi
inchino al nostro bacio, ti devo servire;
ubbidirò.
Un
giorno forse ci ameremo. Forse mi mancherai, un giorno,
anche
se sempre mi dorrò dei tuoi anni fertili e muti.
Chi
ti amerà lo imparerà a sue spese, e pure amaramente,
Se
per arroganza crederà che io faccia parte di te.
-Judith Wright, “Ragazza
nuda e specchio”, in Corporea. Il
corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, a cura di L.
Magazzeni, F.Mormile, B.Porster e A.M.
Robustelli, Le Voci della Luna Poesia, Sasso Marconi, 2009; trad. di Brenda
Porster. Per gentile concessione delle curatrici .Da "326 poesie dal mondo per una storia d'amore. " a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli, e. book ONYX ed.2009.
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