domenica 6 gennaio 2019

Lo specchio in Judith Wright. 45




AUSTRALIA

45..LO SPECCHIO IN JUDITH WRIGHT

E’ la sua scoperta del tradimento ingannevole dello specchio.
La poesia, dove la Wright riflette sul difficile rapporto della donna con il proprio corpo,
 sul senso di estraneità avvertito durante le fasi di cambiamento e sulla conferma 
dell’avvenuta trasformazione del corpo adolescenziale in quello di giovane donna nello
sguardo di apprezzamento del maschio, si intitola:Ragazza nuda e specchio 

Judith Wright
 
    Judith Wright nasce  vicino ad Armidale, New South Wales nel 1915  e muore a Canberra,
New Wales, Australia, nel 2000.
       I versi di Judith Wright rappresentano la ,voce profonda e originale degli anni quaranta,
Efficace attivista sociale. particolarmente  sensibile a tematiche femministe .

Ragazza nuda e specchio 

Questa non sono io. Un volta ero senza corpo ---

avevo solo quello che serviva per ridere e correre,

o guardare a lungo le stelle o abbozzare una danza

sulla schiuma delle onde e la sabbia e il sole.

Occhi amavano, mani mi cercavano, ma ero in fuga

sulle mie correnti, argento vivo, piumetta

Posso alla fine rimanere intrappolata in quella morbida faccia?

 

Ho paura di guardarvi, occhi umidi e scuri.

mi fissate con quell'appello smodato? ---

"Cerca sotto queste ciglia ricurve, ammetti

che ci sei sempre stata; conoscimi --- sii me."

Lisce spalle che furono di ermafrodito, troppo  tenero

corre il vostro lungo pendio, sopra le timide curve

inattese, impellicciate di luce, che spuntano di sotto.          

 

No, sono stata tradita. Se avessi saputo 

che questa ragazza stava in attesa tra l'uno e l'altro anno  

per il mio ballo non avrei scelto il suo ramo.   

Tradita da quel poco di oscurità qui, e qui

da questa morbidezza piena, da quello sguardo impaurito

di occhi cui non darò risposta; esclusa qui 

dal mio stesso io, dalla grazia del suo nuovo corpo--

perché è bella, colei che mi ha tradita. Sì,

vedo come sei bella, odiosa ragazza nuda.

Le tue labbra nello specchio tremano se rifiuto

di conoscerti, di reclamarti. Lasciami  - lascia che me ne vada. 

Sei per metà un'altra che forse mai verrà.

Perché dovrei avere cura di te?

Non sei mia;

tu cerchi l'altro - la tua casa sarà lui.           

 

Eppure ho pena dei tuoi occhi nello specchio, velati di lacrime;

mi inchino al nostro bacio, ti devo servire;

ubbidirò.

Un giorno forse ci ameremo. Forse mi mancherai, un giorno,

anche se sempre mi dorrò dei tuoi anni fertili e muti.

Chi ti amerà lo imparerà a sue spese, e pure amaramente,

Se per arroganza crederà che io faccia parte di te.  

 

-Judith Wright, “Ragazza nuda e specchio”, in Corporea. Il corpo nella poesia femminile contemporanea di lingua inglese, a cura di L. Magazzeni, F.Mormile,  B.Porster e A.M. Robustelli, Le Voci della Luna Poesia, Sasso Marconi, 2009; trad. di Brenda Porster. Per gentile concessione delle curatrici .Da "326 poesie dal mondo per una storia d'amore. " a cura di Maria Gabriella Bruni e Isabella Nicchiarelli, e. book ONYX ed.2009.









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