sabato 11 novembre 2017

La passante.4.Giorgio Caproni.





La passante.4.Giorgio Caproni

Il tema continua nell’interpretazione di Giorgio Caproni con la poesia:

Quando passava

Livorno, quando lei passava,
d’aria e di barche odorava.
Che voglia di lavorare
nasceva, al suo ancheggiare!

Sull’uscio dello Sbolci,
un giovane dagli occhi rossi
restava col bicchiere
in mano, smesso di bere.


(da Il seme del piangere)

Ancora una volta ci troviamo di fronte al tema poetico apparentemente molto semplice, ma di grande suggestione della donna che passa (è la passante baudelairiana che torna in versione moderna e più prosaica)  e nel muoversi produce una sorta d’incanto in chi la guarda. In questo caso specifico, tra la figura femminile e l’io poetico esiste un intermediario, un giovane avventore di osteria, il quale nonostante i fumi dell’alcool resta meravigliato alla vista dell’ancheggiare della donna che gli è passata davanti. Si tratta della madre del poeta e per questo, molto probabilmente, il poeta ha utilizzato la tecnica dell’allontanamento del narratore per evitare di dare adito ad ambiguità.
In questo testo come nella maggioranza dei brani letterari incentrati sul motivo della donna che cammina, o meglio passa, non vi è la descrizione della bellezza esteriore femminile e malgrado ciò il lettore ha la chiara sensazione di assistere alla manifestazione dell’idea della bellezza. L’apparizione femminile di Caproni è però meno fugace di altre (vi ricordate la femme qui passe di Dino Campanasolenne ed assorto il ritmo del passo/scandiva il suo sogno/solenne ritmico assorto/passò e soprattutto quella di Charles Baudelaire? Une femme passa): il verbo passare, che denota una maggiore rapidità del movimento rispetto al più neutro camminare,  è utilizzato dal nostro poeta all’imperfetto, tempo che indica appunto un’azione non finita. Quando lei passava prolunga la durata del movimento in atto.
Oltre al movimento, l’altro motivo che caratterizza questo tipo di componimenti è lo sguardo: abbiamo parlato dello sguardo del ragazzo al posto di quello del poeta. Ma c’è da sottolineare anche che la donna di Caproni non guarda mentre cammina.
E poi c’è l’ambientazione: il riferimento spaziale è molto netto e preciso; si tratta della Livorno mercantile, “fine e popolare”, elegante nella sua semplicità. Come la stessa figura femminile che è, per citare altri versi del poeta, una donna di marine/donna che apre riviere.




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