giovedì 15 settembre 2016

Le comunità indiane sono diverse.

[...]Rothenberg ha effettuato tentativi di traduzione - definita totale - su una
 serie complessa di canti che accompagnano le attività della società degli
Animali Mistici o Sciamani dei Seneca ( una delle Nazioni degli Irochesi)
nota come Shaking the Pumpkin(agitando la zucca).E' necessario chiarire
che l'invito al divertimento,al gioco,non disgiunto dalla scommessa ,è una
presenza costante di questa omunità indiana:l'esortazione introduttiva lo
attesta.Si è quasi sempre alla soglia del comico,accentuato dall'uso di
maschere  grottesche e policrome.anche se la loro vita è stata brutalmente
 mutata e impoverita l'eco della permissività e delle attività ancestrali non
è andato perduto e,trasmesso di generazione in generazione,è avvertito in
molti modi e in vari momenti.La sacralità non è unicamente silenzio,serietà
,è anche spettacolo,divertimento,riso.Può  accadere anche di celebrare
cerimonie curative e scoprire che nessuno è ammalato e bisognoso di cure
e allora l'invito al divertimento interpreta fedelmente le esigenze dei presenti
riuniti nella longhouse.La traduzione totale ha tentato di lasciar trasparire
tra le righe questo stato d'animo,che pervade tutte le attività degli Animali 
Mistici.
   La cerimonia appartiene a un ciclo sacro noto in lingua Seneca come 
Idos  e presenta gruppi brevi di canti,espressioni minime che spesso si
contrappongono mirabilmente.Come la maggior parte dei canti Seneca
il tipico canto della zucca contiene un'unica affermazione ,spesso alternata
 con una serie di vocaboli,che viene ripetuta in un punto qualunque del
canto da tre a sei-sette volte.
    Prendendo in esame i canti d'apertura si puònotare come siano costituiti
 da strutture fisse intonate dal cerimoniante -hajaswas:esordio che precede
la libertà dei partecipanti.La melodia   e la struttura dei primi nove canti
sono identiche :molto lente con un solo verso che termina con una serie
di suoni.Così come Johnny John - il collaboratore indiano di Rothenberg -
ha richiesto,tutto doveva apparire sulla pagina scritta:la ponderatezza,la
 scarna essenzialità del canto unita al significato,alla ripetizione di vocaboli
dal suono enfatico.ad ogni canto è stata riservata una pagina per sottolineare
la riflessione,la lentezza dell'emissione dei voxaboli e dei suoni.Le linee
verticali  non hanno riferimento diretto alla versione dei Seneca,ma, nelle
 intenzioni di Rothenberg,vorrebbero completare la particolarità del movimento
espositivo -musicale,così come ha colpito la sua immaginazione e sensibilità.
   Di  diversa  natura  i  criteri  adottati  per la traduzione  totale  del 12°
Canto-del.Cavallo dei Navajo.I loro canti,se rapportati a quelli dei Seneca,
risultano strutturati diversamente,più densi e corposi.I vocaboli vengono
torti per creare nuove forme,gli spazi tra le parole vengono riempiti inserendo
un'infinità di suoni senza significato,che devono essere trattati in quanto tali,
e a cui ci si deve commisurare.Molti studiosi hanno messo in rilievo la
importanza fondamentale di questi complessi di suoni privi di elementi .
concettuali,proponendoli come chiavi di volta delle strutture dei canti.Si
suppone perciò che il puro suono se non si trova al centro della poesia
indiana,non ne è molto distante.
I fonemi recano elementi fantasmagorici che, non si ha difficoltà ad
ammettere,trasferiti sulla pagina scritta perdono gran parte della loro
intensità.qui risiede il limite effettivo della traduzione,pur anche totale,
di una letteratura che mantiene inalterata la caratteristica di oralità:per
non perdere il suo fascino e la sua efficacia dovrebbe essere ascoltata
e non letta.
I Canti-del-Cavallo rientrano in un gruppo molto ristretto che non
prevede accompagnamento di strumenti musicali e rappresentazioni
collaterali,ovviamente occasioni per ulteriori tentativi di traduzione.
La voce  principale è quella di Enemy Slayer,il Ragazzo dell'Aurora ,
che per primo portò i cavalli ai Navajo,al Popolo(Diné).La madre,
Changing Woman(Donna mutevole,la Luna)manda il figlio dal
padre,Il Sole,per ottenere cavalli ,altri animali e cose preziose da
portare al Popolo.a tutti è noto che i cavali sono giunti in America
con gli Spagnoli ma l'esigenza di trasfigurare la storia e di ricrearla
e narrarla con la voce poetica del mito è ancora molto intensa.[...]
La traduzione de Il ragazzo e la cerva,operata da D.Tedlock,non
può propriamente essere considerata totale, per lo meno nel senso
inteso da Rothenberg.In essa èavvertibile una minore manipolazione
del testo,una maggiore aderenza alla fonte e forse anche una
esigenza meno  marcata di proporre incauti parallelismi che
perdono completamente di vista  le radici della differenza tra
le due culture e tendono a sottrarre quella indiana ai suoi ambiti
precisi e irrinunciabili.
   Probanti sono le osservazioni di Tedlock sulla traduzione
delle narrazioni degli Zuni(Indiani Pueblo)e sulle loro principali
caratteristiche .Del tutto innovatrice è l'idea cardine del suo assunto,
che il linguaggio di uomini privi di scrittura non è prosa;la narrativa
orale non è prosa bensì poesia con i tratti e irequisitidel dramma. E'
stata anche definita prosa orale ,ma sembra  pretestuoso credere che
 la prosa abbia un'esistenza reale al di fuori della pagina scritta.
   E' consuetudine sostenere che il valore letterario dellenarrazioni
indiane sia pressoché nullo.E' vero piuttosto che la bellezza,il valore
letterario o non sono stati tradottio sfuggono ai nostri canoni estetici
belle sono senz'altro per i popoli che le hanno create.Nelle traduzioni
 ha sempre predominato l'interessa teoretico e il contenuto ha prevalso
sullo stile.L'esempio più clamoroso è quello fornito dal materiale
raccolto da F.H.Cushing,a tutt'oggi il prediletto dagli studiosi.I testi
traboccano di commenti e interpretazioni metafisiche  - si veda
l'enfasi sul monoteismo - indubbiamente preoccupazioni di un
antopologo americano di fine ottocento più che credenze Zuni[...]
   Due problemi essenziali pongono limiti notevoli alle opere di
traduziuone:il primo è quello di conoscenza della lingua originale
- troppo frequentemente ci si affida ad Indiani bilingui il cui inglese
è estremamente povero e inadeguato - e il secondo è insito nella
ondizione di normalità,nella mancanza di spontaneità,nell'assenza
vitale di un pubblico indiano profondamente coinvolto e partecipe.
Premesse necessarie per sottolineare ancora una volta i limiti anche
oggettivi riscontrabilinelle traduzioni di letteratura indiana -e i
testi presentati ovviamente sono a loro volta traduzione.! -.
   La narrativa indiana è immaginosa ,evoca le emozioni più di
quanto le descriva:esttamente come la poesia.Un esempio di
emozione suscitata e non descritta lo troviamo nel finale de
Il ragazzo e la cerva:si fa comprendere che il giovane è molto
depresso e i presenti interpretano la sua morte  come un suicidio
anche se la narrazione la descrive come un  incidente.
   La ripetizione piùricorrente è l'enjambement o l'anafora che può
investire singole parole,frasi o interi episodi.nella nostra tradizione
la poesia  epica rivela spesso questa convenzione,riconducibile
 all'oralità e non a un presunto primitivismo  come si è sempre
voluto sostenere.E  narrazioni oralie poesia epica hanno in comune,
probabilmente per la medesima ragione,le formule fisse :forme
di saluto,epiteti,ecc.Le altre forme di ripetizione non sono semplici
repliche  ma successive esplorazioni di un fatto ,di uno stato d'animo,
scoprono sottigliezza e e gradi diversi d'intensità e sono contraddistinte
da mutamenti del tono della voce,da pause  o da accelerazioni nella
emissione dei vocaboli.


                                                  continua con i testi .


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