ORTENSIA AZZURRA (Parigi, luglio 1906)
L’opaco scabro verde che rimane
da mestiche su vetro è in queste foglie;
su, nei corimbi, il blu non si raccoglie,
ma eco è d’azzurrità lontane
ed un vago di lacrime lo accoglie,
quasi un volere che svanisca ancora:
in giallo, in viola, in grigio trascolora
come fa il blu in vergati antichi fogli;
è lo sbiadito di lisi grembiulini,
cose dismesse cui nulla accade più;
avverti il breve dei piccoli destini.
Ma ecco, all’improvviso il blu riesplode
in uno dei corimbi, e sai: quel blu,
pura emozione, del suo verde gode.
trad. di M
Marchello.
* * *
Ortensia blu
Così come l'ultimo verde nelle tavolozze dei colori
queste foglie sono vecchie, appiattite e ruvide,
dietro le ombrella dei fiori che non possiedono
un loro blu, ma lo riflettono solo da lontano.
Lo
riflettono opaco ed impreciso,
come se volessero di nuovo perderlo,
e come nell'antica carta da lettere blu
in loro c'è il giallo, il viola e il grigio;
come se volessero di nuovo perderlo,
e come nell'antica carta da lettere blu
in loro c'è il giallo, il viola e il grigio;
scolorito
come un grembiule da bambino
non più portato, a cui non accade più niente:
come si percepisce la brevità di una piccola vita.
non più portato, a cui non accade più niente:
come si percepisce la brevità di una piccola vita.
Ma
all'improvviso il blu sembra rinnovarsi
in una delle ombrelle e si vede un blu
commuovente contento dinnanzi al verde.
in una delle ombrelle e si vede un blu
commuovente contento dinnanzi al verde.
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