Segue una serie di poesie .All'inizio mi piace ripetere l'esperienza
del confronto di due punti di vista di traduttori diversi.
Seguono poi alcune poesie con il testo originale a cui segue la
traduzione in italiano.Per le altre mi limito a proporre l'unica
traduzione in italiano.
*°*°*°*
Le quattro poesie che seguono appartengono alla raccolta
“Nuove Poesie”,la cui seconda parte nacque durante l’esperienza
parigina e nel segno del genio di Auguste Rodin, al quale è dedicata
(A mon grand Ami Auguste Rodin).
La concretezza, la plasticità, la luce della scultura (e infine il suo
opporsi all’aggressione del tempo) sono trasferite in questi
“oggetti in poesia”,in queste erme-involucro dei valori terreni,
alzate a scandire il cammino del nostro rapporto con l’esistere, conformemente alla grande poetica rilkiana di trasposizione
dell’esperienza terrena nell’eternità: un processo qui tanto
più palese in quanto “il fiore” è sempre stato il convenzionale
simbolo dell’effimero.
(Marino Marchello).
Ecco la prima:
ELI
ELIOTROPIO PERSIANO (Parigi, estate 1908)
Sem Sembra,per la tua amica,altisonante
la lode della rosa? Allora scopri
l’erba dal bel ricamo, gli eliotropi;
sovrasta col fruscio loro incessante
il garrulo bul-bul*che la compagna
(ove a lei piace) canta e ignora quasi.
Parola dolce, vedi, s’accompagna
di notte ad altre, folte nelle frasi,
e un vivo malva di vocali dosa
fragranze nell’alcova silenziosa;
così questa trapunta delle foglie
nitide stelle in grappoli raccoglie
fuse a un silenzio che ogni orlo cancella,
che odora di vaniglia e di cannella.
ELIOTROPIO PERSIANO (Parigi, estate 1908)
Sem Sembra,per la tua amica,altisonante
la lode della rosa? Allora scopri
l’erba dal bel ricamo, gli eliotropi;
sovrasta col fruscio loro incessante
il garrulo bul-bul*che la compagna
(ove a lei piace) canta e ignora quasi.
Parola dolce, vedi, s’accompagna
di notte ad altre, folte nelle frasi,
e un vivo malva di vocali dosa
fragranze nell’alcova silenziosa;
così questa trapunta delle foglie
nitide stelle in grappoli raccoglie
fuse a un silenzio che ogni orlo cancella,
che odora di vaniglia e di cannella.
trad. di M
Marchello.
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