Canto
delle donne al poeta
Siamo
come ogni cosa che si schiude,
e nient’altro che questa beatitudine.
Ciò ch’era sangue e buio in una belva
crebbe in noi per farsi anima e si tende
e nient’altro che questa beatitudine.
Ciò ch’era sangue e buio in una belva
crebbe in noi per farsi anima e si tende
ancora a te,
fatta anima, e ti chiama.
Tu, certo, la ricevi nel tuo viso
come un paesaggio, mite e senza brama.
Perciò crediamo non sia tu cui mira
Tu, certo, la ricevi nel tuo viso
come un paesaggio, mite e senza brama.
Perciò crediamo non sia tu cui mira
il nostro
grido. Eppure, in chi vorremmo
se non in te, perderci senza fine?
In chi, più che in te, cresce il nostro essere?
se non in te, perderci senza fine?
In chi, più che in te, cresce il nostro essere?
L’infinito
con noi passa e si perde.
Sii tu la bocca che ce lo fa udire,
tu sii: tu che di noi dici l’essenza.
Sii tu la bocca che ce lo fa udire,
tu sii: tu che di noi dici l’essenza.
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