Mi ricordo d’ un giorno
c’è un istante di tregua nella pioggia battente,
poi cade nuovamente,fitta e capricciosa,
come violentata da bruschi soffi.
Ho preso la mia arpa. Senza fretta
ne pizzico le corde finché una
musica incosciente
ha sposato le cadenze folli di
questo monsone.
Lei ha lasciato il suo lavoro,
s’è formata sulla porta
va via con passo incerto.
Poi torna,s’appoggia contro il muro,
aspetta,infine entra e lentamente si siede.
A testa bassa,si curva senza parlare,
ma ben presto lascia il suo lavoro ad ago
e guarda dalla finestra,verso la linea confusa
degli alberi
Solamente questo:un’ora di un tramonto piovoso,
un’ombra,un canto … Del silenzio.
Da Petali
sulle ceneri.
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