martedì 26 gennaio 2016

51.Rilke.Paesaggio invernale







Paesaggio invernale

Respiran lievi gli altissimi abeti
racchiusi nel manto di neve.
Più morbido e folto quel bianco splendore
riveste ogni ramo via via.

Le candide strade si fanno più zitte:
le stanze raccolte più intente.

Rintoccano l'ore. Ne vibra
percosso ogni bimbo tremando.
Di sovra gli alari, lo schianto d'un ciocco
che in lampi e faville rovina.

In niveo brillar di lustrini,
il candido giorno là fuori s'accresce,
divien sempiterno Infinito.

Nota con quale delicatezza è stato fissato in versi il dolce susseguirsi di immagini

ed impressioni.Sotto il candido mantello, i rumori quasi spariscono: si fa lieve il
respiro degli abeti addormentati;sulle strade il traffico diminuito ed il passar 
delle ruote attutito dal bianco tappeto, non si sentono quasi.Il silenzio è
penetrato anche nelle abitazioni e le stanze sono tranquille e mute, quasi 
la vita fosse in esse momentaneamente fermata da un incantesimo.
Senti, appena percepibile, un sottile sgomento generale di fronte al fenomeno

che si impone col suo velo di mistero; ogni cosa è assorta, in attesa di un fatto
nuovo.I soliti rumori ingigantiti dal silenzio, assumono caratteristiche strane,
producono incomprensibili sgomenti.Il mistero della natura rimane grande,
 anche se non sbigottisce, quando la luce del giorno, coi suoi riflessi abbaglianti 
sulla neve, invade piano piano il paesaggio e via via si estende, oltre i confini 
del pensiero.

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