CANTI ESCHIMESI DI PERSONE
E ANIMALI
Canto di migrazione
Abbandonato l’orso bianco
nel suo regno di mare
ghiacciato
siamo partiti per i nostri
territori di caccia invernali
nell’entroterra.
Questo è il cammino che abbiamo
percorso:
dapprima abbiamo superato
la pericolosa Gola-del-Morto
e poi abbiamo valicato la
Montagna-Alta-nel-Cielo.
Abbiamo costeggiato il lago
Tortuoso
più oltre abbiamo seguito
il corso del fiume attraverso
le pianure
e le slitte sprofondavano
nella neve fino alle assi
trasversali.
Si grondava di sudore,vi
assicuro,
per aiutare i cani.
Pensate forse che avessi
avuto un pesciolino
o un pezzo di bue muschiato
da mettere sotto i denti?
Non fatemi ridere:non ne
avevo nemmeno l’ombra.
Lo spostamento
continuava,continuava.
era stremante spingere la
slitta lungo i laghi
attorno ad un’isola e su
un’altra,
gridando,gridando ai cani.
Costeggiando l’isola
chiamata Pentola Grande
abbiamo sputato
tanto per fare qualcosa di
diverso.
Poi dopo l’Isola Pietrosa
abbiamo superato il canale
d’Acqua allo stretto,
toccate le due isole che
ricordano degli occhi guerci
e che noi
chiamiamo,ovviamente,le Isole-dagli-Occhi-Strabici,
siamo giunti alla Baia
delle Foche,dove di siamo accampati,
e abbiamo sostato durante
la stagione invernale
accanto ai loro fori per
respirare
per cacciare le deliziose
grasse bestiole.
Tale è la nostra vita,
la vita di cacciatori
che migrano con le
stagioni..
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