venerdì 1 luglio 2016

I narratori poeti:C.Pavese.2.





I Mari del Sud,che viene dopo questa naturale
 preparazione,è dunque il mio primo tentativo
di poesia-racconto e giustifica questo duplice
termine in quanto oggettivo sviluppo di casi,
sobriamente e quindi,pensavo,fantasticamente
esposto.ma il punto sta in quell'oggettività 
del divenire dei casi,che riduce il mio tentativo
a un poemetto  tre il psicologico e il cronistico;
comunque ,svolto su una trama naturalistica.
Insistevo allora sulla sobrietà stilistica per
fondamentale posizione polemica:c'era da
aggiungere l'evidenza fantastica fuori di tutti
gli altri atteggiamenti espressivi viziati,a me
 pareva,di retorica;c'era da provare a me stesso
 che una sobria energia di concezione portava
 con sé l'espressione aderente,immediata,essenziale
.Nulla di più ingenuo che il mio contegno
di allora davanti all'immagine retoricamente intesa;
non ne volevo nelle mie poesie e non ce ne mettevo
(se non per sbaglio).Era per salvare l'adorata
immediatezza e,pagando di persona,sfuggire
al facile e slabbrato lirismo degli immaginifici
(esageravo).

                                                     continua

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