lunedì 29 giugno 2015

42.Ritorna la scia di canti.Tagore



Pesante è la tua cesta, ragazza,
il tuo corpo sarà stanco.
Per quale lontano luogo sei partita?
Per avidità di guadagno? La strada è lunga,
la sabbia scotta per il sole.
Guarda, il lago è gonfio e profondo,
l'acqua scura come l'occhio del corvo.
Le rive declinano nella tenerezza dell'erba.
Tuffa nell'acqua i piedi stanchi.
Il vento di mezzogiorno ti passerà le dita nei capelli,
le colombe gemeranno lamentandosi,
le foglie bisbiglieranno i segreti
nascosti nell'ombra.
Che importa se le ore trascorrono e il sole tramonta?
Se attraverso la pianura desolata la strada
si perde nella luce che sfuma?
Laggiù c'è la mia casa, tra le siepi fiorite di biancospino.
Ti vedrò da lontano. Il letto è pronto,
una piccola lampada è accesa.
Al mattino, quando gli uccelli si saranno
svegliati, per l'affannoso lavoro dei mungitori
io ti sveglierò.
- da Dono d'amore

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