mercoledì 12 febbraio 2014

Poeti israeliani contemporanei.9.Y.Laor.1.


Yitzhak Laor













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     Diverse sono le soluzioni che emergono dalla trasformazione,impressa al linguaggio poetico in Israele, a partire dagli anni ’70 dalle forti individualità degli autori.
   
   Un esempio interessante è quello di Yitzhak Laor[1] in:  


Silhouette.[2]  


Come un boa il tuo respiro è rimasto
a pelo dell’acqua scura, il tuo corpo
attraccato al mio che naviga o galleggia,io
mi aggrappo ai sussurri,la radio o un mormorio giunge
da fuori dalla strada accanto,forse litigano
o scherzano sulla gita del mattino,forse
qualcuno parla da solo e se ti sveglio(su’
 traduci)quanto in fretta ricorderai che ti ho ferita?In me,
per esempio,ogni rabbia è sfumata. Vago
nel buio,in cui nulla riconosco se non il tuo  respiro
il tuo corpo,un’oscura silhouette rimasta da quando spegnemmo la luce.
      
           Qui la precarietà si è eretta ad assoluto. E la serie di enjambements,[3] come le spire sinuose e soffocanti del boa,  avvolge il lettore e  lo stringe alla gola. Sembra mancargli il respiro. Il conseguente disorientamento lo  porta a rivivere una deriva sfilacciata di trafitture, che sfibrano la volontà. Non c’è più irritazione né amarezza. Soltanto un fatalistico,rassegnato lasciarsi andare. Sul lettore l’ effetto  del graffio di un ‘unghia che stride su un vetro.


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[1].Yitzhak Laor è nato nel 1948 a Padres Hannah, in Palestina, un anno prima che diventasse territorio israeliano. Si è laureato all'Università  di Tel Aviv in Letteratura e Teatro. Lavora e scrive a Tel Aviv, come poeta, drammaturgo, romanziere. E' editorialista e critico letterario del prestigioso quotidiano Haaretz. Ha pubblicato una dozzina di volumi di poesia, romanzi, commedie e novelle; alcuni saggi. Il suo lavoro è tradotto in più di dieci lingue, tra cui l'arabo. Nel 1972 ha scontato sei mesi di detenzione, per diserzione dalle armi (refusing), durante le azioni di occupazione militare. Negli anni '80, ha scritto una poesia che condannava la guerra dell'esercito israeliano in Libano, che ebbe risonanza internazionale. Nel 1985 la censura israeliana impedì la diffusione del suo lavoro Ephraim Goes Back to the Army. Laor portò il caso alla Corte Suprema dello Stato d'Israele, che dispose all'istituto Film and Play Censorship Board  la cancellazione del provvedimento. Nel 1990 il primo ministro Yitzhar Shamir ha rifiutato di firmare il Prime Minister's Prize of Poetry, che gli era stato attribuito.
Tra gli scritti recenti di Yitzhak Laor, Reflection on the Study of History è un saggio satirico dove si raccomanda che i generali responsabili della prima guerra in Libano non possano più partecipare ad altre azioni militari; il testo è stato scritto nel 2006, quattro mesi prima dell'ultima, devastante guerra di Israele in Libano.
Il Nuovo Filosemitismo Europeo è il suo ultimo saggio, uscito nell'autunno del 2007. In esso, l'Autore denuncia la politica militare e oppressiva di Israele verso i Palestinesi, la strumentalizzazione propagandistica della stessa Shoah in funzione antiislamica e anti araba, per contrastare l'immigrazione in Europa, in accordo con i progetti imperialisti degli USA e gli interessi neocolonialisti dei paesi occidentali. Un processo di mistificazione sostiene la violenza nei territori occupati, l'apartheid in Israele nei confronti dei cittadini arabi, le discriminazioni interne a Israele contro la "minoranza" sefardita, che pure rappresenta il 60 % della popolazione! La responsabilità della propaganda ipocrita e bellicosa ricade anche su intellettuali israeliani che si presentano come "pacifisti", i "laburisti di servizio", tra i quali David Grossman, Amos Oz, Abraham B. Yeoshuah.

[2]Yitzhak Laor,Silhouette,in “Poeti Israeliani”.Op.Cit.
[3] Figura metrica per cui la fine del verso non coincide con la fine di una frase o di una parte di essa;l’enunciato che continua nel verso seguente provoca l’enjambement.

















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