domenica 23 febbraio 2014

Poesia portoghese contemporanea.E.de Andrade.1.


Eugenio de Andrade























Eugenio de Andrade è nato nel 1923 nel Portogallo dell’interno,ed è scomparso,a ottantadue anni,nella sua casa di Oporto nel giugno 2005. Ha avuto un’infanzia povera nella quale,di abbondante,c’era soltanto il vento,la luce,gli alberi,l’azzurro del cielo,l’immanenza delle cose concrete e  essenziali. Un mondo in cui il bianco abbagliante dei muri si interseca con le forme ardite dei tronchi d’ulivo,elementi di una geografia spiccatamente mediterranea che entra con prepotenza nell’architettura dei suoi versi ,versi spogli e severi come il paesaggio della sua terra,ma illuminati da intuizioni folgoranti che sembrano sgorgare direttamente dall’inconscio. Poeta dell’amore,è stato definito più volte. Ed effettivamente l’Eros occupa una parte importante nella sua opera,un Eros spontaneo e solare. Il rilievo che il corpo assume in questa poesia rivela il desiderio profondo di ridare dignità a ciò che nell’uomo è stato disprezzato e vituperato da sempre:la gioia dei corpi,la sensualità,la passione concreta per le cose terrene,il miracolo dell’incontro profondo e misterioso fra due esseri. Nella sua poesia il corpo,limpido e apollineo,diventa quasi un’anima carnale:scompare il dualismo caratteristico della nostra cultura cattolico-occidentale e l’uomo risorge integro,nella sua dimensione assoluta .Poesia intensamente terrena,da diventare quasi metafisica del fisico,parola che si fa corpo e corpo che si smaterializza in parola. Per Eugenio de Andrade l’atto poetico è “l’impegno totale dell’essere per la sua rivelazione”.l’ansia di riscatto dell’uomo totale,la fedeltà assoluta alla vita,il desiderio di esprimere una coscienza – coscienza infelice – del mondo,è ciò che più contraddistingue questo grande lirico. Il profilo originale della sua poesia sta probabilmente anche nel sincretismo delle sue radici,nelle fonti molteplici alle quali ha attinto,ai classici greci – soprattutto Esiodo,Omero,Sofocle e Saffo – alla tradizione lirica medievale gallego – portoghese,passando attraverso la componente ispanica(la nonna materna era spagnola),in particolare Garcìa Lorca,Antonio Machado,Vicente Aleixandre,Luis Cernuda,fino ai più importanti lirici portoghesi quali Luìs de Camões,Camillo Pessanha,Anronio Nobre,Casais Monteiro,Fernando Pessoa.dalla pubblicazione del libro As mãos e os frutos,nel 1948,assistiamo ad un crescendo di rigore e depurazione linguistica che lo portano,in certi momenti,quasi alle soglie del silenzio,ai versi ridotti all’osso. Ma la parola è sempre limpida e immediata,quelle stesse parole nude e dirette – afferma il poeta –del cerimoniale arcaico della comunicazione delle prime necessità del corpo e dell’anima. E tuttavia è una poesia estremamente raffinata e di grande ricchezza verbale e musicale,segnata dalla polifonia ritmica pari solo,in lingua portoghese,a quella di Camillo Pessanha. Fra l’altro, Eugenio de Andrade ha coltivato,con uguale sobrietà e maestria,anche il Poème en prose.
La sua bibliografia comprende più di venti libri di poesia,due di prosa,un libro per l’infanzia,diverse opere di traduzione. E’ uno dei poeti portoghesi contemporanei di maggiore notorietà e ciò si deve anche all’immediatezza del suo mezzo espressivo. E’ stato tradotto in numerosissime lingue.


                                                                    continua

1 commento:

  1. Adesso anche la serie di post su questo blog dal titolo"Pesci fossili ri-nati" è stata completata con la documentazione fotografica.Buona visione!!!
    Nei giorni scorsi era stata completata la serie dei poeti australiani,dopo aver completato quella dei poeti israeliani con immagini che mi sembrano spesso molto interessanti..Buon divertimento!

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