Sonetto
Ma dimmi a te cosa consacro,
Signore
XX
Ma dimmi a te cosa consacro, Signore,
a te che insegnasti l'orecchio alle creature?
n mio ricordo di un giorno in primavera,
a sera, in Russia -, un cavallo ...
Ma dimmi a te cosa consacro, Signore,
a te che insegnasti l'orecchio alle creature?
n mio ricordo di un giorno in primavera,
a sera, in Russia -, un cavallo ...
Bianco veniva solo dal villaggio,
il picchetto legato ai garretti,
per essere solo, la notte sui prati;
come batteva la criniera ricciuta
sul collo a tempo sfrenato,
nel galoppo impedito, sgraziato.
Come pulsavano le fonti del suo sangue!
Sentiva le vastità, e quanto!
Cantava e ascoltava - il ciclo della tua leggenda
era chiuso in lui.
La sua immagine consacro.
Orfeo ha insegnato l'ascolto alle
creature. Quasi come in un rituale, il poeta gli consacra un ricordo,
un'immagine, lontana nel tempo, che balza nuovamente al cuore.
E un cavallino bianco, conosciuto una sera in Russia, molti anni prima, in compagnia di Lou Salomè.
Impacciato, con un ceppo legato alla zampa, veniva correndo a salti verso la libertà; e adesso, come un dono, attraversa di nuovo il sentimento, e si offre alla memoria presente, facendosi figura nel canto che racchiude in sé il ciclo della leggenda orfica.
E un cavallino bianco, conosciuto una sera in Russia, molti anni prima, in compagnia di Lou Salomè.
Impacciato, con un ceppo legato alla zampa, veniva correndo a salti verso la libertà; e adesso, come un dono, attraversa di nuovo il sentimento, e si offre alla memoria presente, facendosi figura nel canto che racchiude in sé il ciclo della leggenda orfica.
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