venerdì 4 gennaio 2019

Lo specchio in Jorge Luis Borges.43





AMERICA

Argentina

43.LO SPECCHIO IN JORGE LUIS BORGES

L’insofferenza latina rende esplicito l’orrore per lo specchio non solo perché il suo
spazio riflettente è inaccessibile,ma anche perché il poeta ha sempre paventato
quel suo sistematico copiare l’azzurro,profondo del cielo talora rigato da un volo
d’uccello.ora per il poeta è il momento della felice scoperta di aver goduto da
empre di questa finora inconsapevole fortuna.

Jorge Luis Borges

Gli specchi

Io, che sentii l’orrore degli specchi
non solo in faccia al vetro impenetrabile
dove finisce e inizia, inabitabile,
l’impossibile spazio dei riflessi

ma in faccia all’acqua specchiante che copia
l’altro azzurro nel suo profondo cielo
che a volte riga l’illusorio volo
d’uccello inverso o agita un tremore

e avanti alla distesa silenziosa
del sottile ebano la cui tersura
ripete come un sogno la bianchezza
d’un vago marmo o d’una vaga rosa,

oggi al termine di tanti e perplessi
anni d’errare sotto varia luna,
mi chiedo quale caso di fortuna
volle che io paventassi gli specchi.

Gli specchi di metallo, il mascherato
specchio di mogano che nella bruma
del suo rossastro crepuscolo sfuma
il volto che mirando è rimirato,

infiniti li vedo, elementari
esecutori d’un antico patto,
moltiplicare il mondo come l’atto
generativo, veglianti e fatali.

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