lunedì 19 marzo 2018

Susan Abulhawa.1

Da "Ogni mattina a Jenin" di Susan Abulhawa - poesia araba classica

Fermiamoci un attimo,amici miei, a piangere
il ricordo della mia amata.
Qui lei viveva,al margine del desrto sabbioso
tra Dakhul e Hawmal.

Le tracce del suo accampamento
non sono ancora scomparse del tutto.
Perché se il vento dal sud le ricopre di sabbia
il vento dal nord la spazza via.

i cortili e le recinzioni
della vecchia dimora sono abbandonati;
lo stercodel daino selvatico giace
abbondante come grani di pepe.

La mattina che ci siamo detti addio
mi sembrava di essere nei giardinidella nostra tribù,
tra gli arbusti di acacia ,dove gli occhi
mi si velavano di lacrime per il bruciore
dei baccelli schiusi della coloquintide.

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