giovedì 22 marzo 2018

Khalil Gibran.1

In epigrafe ancora su"Ogni mattina a Jenin" di Susan Abulhawa.


Ma non potete vedere né udire, ed è un bene.
Il velo che vi offusca gli occhi sarà tolto dalle mani
                                                che l'hanno intessuto,
e l'argilla che vi riempie le orecchie sarà bucata dalle
                                           mani che l'hanno lavorata.
E vedrete.
E sentirete.
Eppure non vi pentirete di aver conosciuto la cecità,
                                               né di essere stati sordi.
Perché quel giornocapirete il fine occulto
                                                              di ogni cosa
e benedirete le tenebre come benedirete la luce.
                                         Khalil Gibran  "L'addio".

Nessun commento:

Posta un commento