sabato 1 aprile 2017

Quasimodo.Quasi un madrigale

QUASI UN MADRIGALE


Il girasole piega a occidente
e già precipita il giorno nel suo
occhio in rovina e l'aria dell'estate
s'addensa e già curva le foglie e il fumo
dei cantieri,s'allontana con  scorrere
secco di nubi e stridere di fulmini
quest'ultimo gioco del cielo. Ancora,
e da anni,cara,ci ferma il mutarsi
degli alberi stretti dentro la cerchia
dei Navigli.ma è sempre il nostro giorno
e sempre quel sole che se ne va
con il filo del suo raggio affettuoso.

Non ho più ricordi,non voglio ricordare;
la memoria risale dalla morte,
la vita è senza fine.Ogni giorno
è nostro.Uno si fermerà per sempre,
e tu con me,quando ci sembri tardi.
Qui sull'argine del canale,i piedi
in altalena,come i fanciulli,
guardiamo  l'acqua,i primi rami dentro
il suo colore verde che so'oscura.
E l'uomo che in silenzio s'avvicina
non nasconde il coltello fra le mani,
ma un fiore di geranio.
                          (La vita non è sogno).

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