domenica 21 luglio 2013

Dedica ai miei amici ucraini.V.Filippov





Vasilij Filippov*



"La parola chiave è 'vista' : Filippov è un poeta-vista. Proprio la percezione visiva domina nella sua poesia. Egli dà fiducia proprio a questo organo: grazie ad  esso può non solo osservare, ma anche costruire le più audaci associazioni, dissolvendo il proprio 'io' nel flusso dell'inconscio."

-Paolo Galvagni-


 
"Dall'appartamento all'undicesimo piano
Si vede la cupola di Isacco – cresce nell'anima.
La città-miraggio
Si dispone giù.
Au!
La promessa di vita eterna è all'orizzonte,
Dove sono le cupole e le nuove costruzioni.
Là, all'orizzonte, nasce qualcosa
E mi assale il singhiozzo.
Intristirsi insieme alla cattedrale Smol'nyj
Per una rapida resurrezione,
Mangiare i pomodori.
La vita eterna giungerà da dietro l'orizzonte
Come l'angelo del fronte di nubi.
Bevo il tè sul balcone,
Sono sepolto
Nel corpo,
Nella fanciulla.
Un passo e volerai giù come una moneta da cinque
copechi,
Si distende sull'asfalto un iris insanguinato.
Tremo, sono sospeso sull'abisso.
Qualcuno sussurra: "Riprenditi"."



*Vasilij Filippov nasce nel 1955 a Losinka, sugli Urali. Partecipa attivamente agli incontri guidati da David Dar. Scrive poesie, racconti surrealisti, articoli filosofici e teologici. Nel 1979 viene rinchiuso in manicomio; scappa, per poi finire nel carcere psichiatrico. I suoi versi sono apparsi in numerose riviste. Ha pubblicato quattro raccolte poetiche. Nel 2001 vince il premio Andrej Belyi.

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