mercoledì 19 maggio 2021

158 Rabindranath Tagore.Non lasciarmi, non andartene



 

158.Non lasciarmi, non andartene[*)

perché scende la notte.

 

La strada è deserta e buia,

si perde tortuosa. La terra stanca

è tranquilla, come un cieco senza bastone.

 

Sembra che io abbia aspettato nel tempo

questo momento con te

così accendo la lampada

dopo averti donato fiori.

 

Con il mio amore ho raggiunto stasera

il limite del mare senza spiaggia,

per nuotarci dentro e perderci in eterno.

 

Il nostro destino viaggia su un mare

mai attraversato, dove le onde

si susseguono in un gioco incessante

di rimpiattino.

 

È l'inquieto mare del mutamento,

perde e perde ancora gli armenti

e batte le mani contro il cielo costante.

 

Al centro di questo mare travolgente,

tra l'alba e la notte, Amore,

tu sei l'isola verdeggiante dove il sole

bacia l'ombra vaporosa dove gli uccelli

sono amanti che cantano il silenzio.

 



*Rabindranath Tagore nasce a Calcutta nel 1861 e muore nel 1941 a Santiniketan nella scuola da lui fondata. Gli è stato conferito nel 1913 il Nobel per la Letteratura.

^ R. Tagore,”Non lasciarmi, non andartene”, da Passando all’altra riva, in Poesie d’amore, a cura di Brunilde Neroni,Guanda editore in Parma,1996, collana I Poeti della Fenice.


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