domenica 30 maggio 2021

138.Mark Strand.

138.Mare nero

 Una notte chiara, mentre gli altri dormivano,

 ho salito le scale fino al tetto della casa e sotto un cielo

fitto di stelle ho scrutato il mare, la sua distesa,

il moto delle sue creste spazzate dal vento, 

divenire come pezzi di trina gettati in aria.

Sono rimasto nella lunga

notte piena di sussurri, aspettando qualcosa, un segno,

l’avvicinarsi di una luce lontana, 

e ho immaginato che tu venivi vicino,

le onde scure dei tuoi capelli mescolarsi col mare,

e l’oscurità è divenuta desiderio, 

e desiderio la luce che approssimava.

La vicinanza, il calore momentaneo di te 

mentre rimanevo su quell’altezza solitaria 

guardando il lento gonfiarsi del mare

rompersi sulla riva 

e in breve mutare in vetro e scomparire 


Mark Strand

































































































































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