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La notte ha preso
la sua cetra
sfilandomi
dal dito l’anello della ferita,
tenera i è
inginocchiata suonando la ferita
attorno al
letto –
ho ricordato
il mio corpo che esplodeva ad ogni
angolo della
casa
prendeva le sue cose – e intenerita
si
inginocchia suonando la sua ebbrezza
ai due
opposti alleati,uniti ed estranei allo stesso
tempo
mi chino
dietro le mura del mio amore le mura
della mia ferita:
sillabo
l’oceano delle sue tempeste
e saluto i
suoi vulcani spenti.
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