sabato 28 aprile 2018

ADONIS.26


93
La notte ha preso la sua cetra
sfilandomi dal dito l’anello della ferita,
tenera i è inginocchiata suonando la ferita
attorno al letto –
ho ricordato il mio corpo che esplodeva  ad ogni
   angolo della
casa prendeva le sue cose – e intenerita
si inginocchia suonando la sua ebbrezza
ai due opposti alleati,uniti ed estranei allo stesso
   tempo
mi chino dietro le mura del mio amore le mura
   della mia ferita:
sillabo l’oceano delle sue tempeste
e saluto i suoi vulcani spenti.

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