173.Kunia Bihari Das.
Mille voci di passi nella tempesta.
Dopo aver trasformato in oro la terra
si è fatto terra Lui stesso.
Vivendo nella capanna di paglia
ha costruito per voi la fornace .
Avendo donato il sangue del Suo petto
ha schiuso i petali alla rosa
del vostro giardino.
nella fiamma ardente
ha bruciato il Suo corpo
facendo di voi oro puro
e di Sé cenere che rapida si disperde
SpogliandoSi
vi ha adornato degli abiti dei re ;
vi ha donato la tranquillità,
immergendoSi nelle preoccupazioni
FacendoSi buio cupo,
ha cosparso le vostre case di gioia, pace e chiaro di luna.
Lasciando tutte le belle cose della vita per voi,
inondando le vostre case dell'odore dei fiori,
per Lui è rimasto soltanto l'odore sgradevole .
Ha rinunziato al Suo ritmo
e lo ha infuso nella vostra vita.
agitando il sangue del Proprio corpo
tutta l'essenza Lui vi ha donato.
Accettando tutti i malanni
Lui vi ha risanato.
La Sua strada coperta di spine
è ormai impraticabile.
Dall'oceano del Suo sudore voi avet rubato
la Sua Lakshnmi*.
E Lui per aver donato la voce del Suo flauto
si è fatto muto.
Non c'è nessuna lapide ,nessuna impronta
a testimoniare qualcosa della Sua vita,
a introdurre il suo proemio.
Sulla riva dello smarrimento il coro di gloria della Sua vita
è stato tracciato sopra la sabbia.
Accettando l'inevitabile del destino
era venuto qui un giorno,
e, non si sa quando, nelle tenebre fonde ,
è scomparso.
L'ha sommerso
la piena dell'acque ;
mostrando lo scheletro,
le difficoltà del cammino l'hanno ingoiato.
L'età distrutta è volata col fumo del camino,
ma quel diavolo di macchina
non ha capito il suo linguaggio
e in centomila atomi si son dissolte
tutte le Sue speranze
di tornare a chiamare la terra,
cui Egli aveva donato il proprio cadavere.
chi non può conservare la dignità propria,
chi chiede l'elemosina al ladro
può meditare su Dio?
Come potrà guadagnar la virtù
per andare in Paradiso?
per il crimine di un assassinio
dove è stato mandato?
"Va' in galera chi a morte sarà condannato!"
Ma i criminali che hanno ucciso genti a migliaia
si son fatti santoni
immergendosi nella penitenza yoga.
Perciò nel mare di lacrime ,
sulla sabbia sconfinata del deserto
s'è scatenata terribile la tempesta.
Gli Dei son fuggiti,
è fuggito anche il fantasma del passato,
l' ombra del cimitero,
l'illusione del cospiratore
tutte le malattie son fuggite
cacciatrici di uomini, le tombe , come foglie cadute .
Proprio là dove una volta si è udito
crepitare la spada del tiranno,
oggi
l'avanguardia dell'epoca nuova,
i mille rumori di passi della tempesta
si sentono.
I componimenti dei poeti del subcontinente indiano proposti in questo blog provengono dalla
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