È bella di notte la città. C’è pericolo ma pure libertà.
Ci girano quelli senza sonno, gli artisti, gli assassini, i giocatori,
stanno aperte le osterie, le friggitorie, i caffè.
Ci si saluta, ci si conosce, tra quelli che campano di notte.
Le persone perdonano i vizi.
La luce del giorno accusa,
lo scuro della notte dà l’assoluzione.
Escono i trasformati, uomini vestiti da donna,
perché così gli dice la natura e nessuno li scoccia.
Nessuno chiede di conto di notte.
Escono gli storpi, i ciechi, gli zoppi,
che di giorno vengono respinti.
È una tasca rivoltata, la notte nella città.
Escono pure i cani, quelli senza casa.
Aspettano la notte per cercare gli avanzi,
quanti cani riescono a campare senza nessuno.
Di notte la
città è un paese civile.
(Erri De Luca)