Quartina 231

Quartina  231

E’ il tempo che la rosa solleva il velo della guancia.

L’usignolo dall’emozione si agita e grida.

sullo snello cipresso, la tortora litaniante

riprende ogni mattino daccapo questa canzone

Quartina 230

Quartina  230

Dicono dolce l’aria di primavera,

dolce la corda del liuto e la flebile melodia,

dolce il profumo della rosa, il canto degli uccelli, il roseto …

O stolti, tutto ciò sol con l’Amico è dolce!

Quartina 227

Quartina  227

Per quanto d’ogni lato io volga lo sguardo,

scorre nel giardino un rivo di paradiso.

la piana è divenuta un paradiso, non parlar d’inferno!

Siedi qui in paradiso,assieme a un volto di paradiso.

Quartina 226

Quartina 226

Non t’affliggere così vanamente, vivi contento,

e nell’ingiusta via della tua sorte,vivi con giustizia.

giacché in conclusione questo mondo è il nulla ,

pensa di essere il nulla, e libero vivi .

Quartina 224

Quartina  224

Tu poni in mille luoghi un laccio  al mio passaggio.

Dici che mi coglierai al primo passo che  avanzo.

Non un atomo del mondo sfugge al tuo potere;

tu disponi … e me poi chiami ribelle!

Quartina 225

Quartina  225

Voglio un carico di vino di rubino,e un libro d versi.

M’occorre appena lo stretto necessario,e un mezzo pane.

Poi io e tu seduti in un luogo deserto …

Questa è una vita,superiore al potere di ogni sultano.

Quartina 223

Quartina  223

Alza la coppa e l’anfora,o rubacuori!

Incedi lieta e superba pel giardino e la sponda del rivo .

Quante persone care,la trista ruota del cielo

ha ridotto cento volte  coppe,e cento volte ad anfore!

Quartina 222

Quartina  222

Iersera infransi su una pietra l’anfora  di cermica.

ero brillo,nel compiere un tale atto villano.

e l’anfora in suo muto linguaggio mi disse:

“Io  sono stata come te, e anche tu sarai come me.”

Quartina 219

Quartina 219

O cuore, ai misteri impenetrabili tu non puoi pervenire,

alle sottigliezze dei dotti ingegni non puoi pervenire.

Fabbricati qui un paradiso col vino e la coppa,

ché là dov’è il paradiso potrai sì e no pervenire

Quartina 216

Quartina 216

Da’ qui il vino di rubino,profumato di muschio,o Coppiere,

perché io mi salvi dalle vaghe dicerie * ,o Coppiere.

Versiamo il vino nell’anfora,prima che il Tempo

faccia della polvere mia e tua un’anfora ,o Coppiere

* I timori,le speranze e minacce dell’al di là.

Quartina 214

Quartina 214

Giacché la morte non fa grazia,o Coppiere,

su,dammi il bicchiere del vino, o Coppiere!

Affliggersi vanamente non è affar nostro,

per questi due o tre giorni che stiamo al mondo,o Coppiere.

Quartina 210

Quartina 210

Dicono che per l’angoscia  il hashish sia la cosa migliore,

migliore della coppa di vino e della melodia del liuto.

Nella dottrina dei Perfetti iniziati ciò non è vero:

un sorso di vino è migliore di cento narcotici.*

* Lett.”del sangue (o succo) di cento giusquiami”.

Quartina 209

Quartina  209

Accetto di lasciar tutto,ma non di lasciare il vino.

Da tutto vo’ rifuggire,ma da quello no.

potrebbe mai darsi che io diventi musulmano,

e accetti di lasciare il vino dei Magi?* Mai più.

* Il vino vecchio  questa denominazione  suggerisce lo scherzoso quesito  detto in persiano “vino dei Magi”, e questa  

denominazione suggerisce lo scherzoso quesito se farsi musulmano e abbandonare il diletto liquore  dell’antica fede.

Quartina 207

Quartina  207

Quand’anche  la vita sia lunga,  non la calcolar  più dei sessanta.

Ovunque poni il piede,non lo porre se non ebbro.

Prima  che della coppa del tuo capo facciano un’anfora ,

non deporre tu l’anfora  dalla spalla,e la coppa  dalla mano.

Quartina 206

Quartina 206

Non abbandonarti al dolore per l’iniquo destino.

Non ci stare ricordare il dolore per i trapassati.

Non Dare il cuore se non a una figlia di fata dal petto di gelsomino.*

Non star senza vino,e non dar  la vita al vento.

* Leggo,col manoscritto di Oxford ,saman-beri; il saman-peri del testo  è probabilmente una falsa lettura dell’editore.

Quartina 204

Quartina 204

guarda la veste della rosa ,lacerata dallo zefiro,

l’usignolo esultante commosso alla bellezza della rosa .

Siedi all’ombra del roseto,ché molte rose dal vento

sono state sparse giù in terra ,e ridotte terra.

Quartina 189

Quartina 189

Bere il vino e aggirarsi tra i buoni

è meglio che fare ipocritamente l’asceta.

Se l’amante e l’ebbro saran destinati all’inferno,

nessuno vedrà mai la faccia del paradiso.

Quartina 182

Quartina 182

La mia passione  è sempre per il vino schietto,

il mio orecchio è sempre intento al flauto  e alla ribeba.

Se della mia polvere i vasai faranno un vaso,

quel vaso sarà sempre ricolmo di vino.

 

Quartina176

Quartina  176

Sinché puoi, non stare senza vino un attimo solo,

ché il vino rende lieta la mente ,il cuore,la fede.

Se il diavolo avesse un attimo bevuto il vino,

avrebbe fatto duemila prosternazioni dinanzi ad Adamo.*

*Secondo il Corano,Iddio,creato Adamo,impose all’angelo Iblìs(Lucifero)di prostrarglisi  dinanzi,e al diniego di questo lo dannò e precipitò nell’inferno.

Quartina 175

Quartina  175

Abbiamo posto il saio dell’ascetismo a coperchio dell’anfora,

abbiamo fatto l’abluzione asciutta * con la terra della taverna.

Chissà che in queste bettole non ritroviamo

quella vita che abbiam perduta in quelle scuole di religione.