domenica 14 novembre 2021

120.Una voce di velluto per il madrigale di Garcìa Lorca.

 

Dall’estremità opposta del semicerchio irrompe una voce scura, calda e vellutata che presenta “Madrigale” di Federico Garcia Lorca.[1]

 

Madrigale[2]

 

Il mio bacio era una melagrana

profonda e spalancata:

la tua bocca era una rosa

di carta

 

Un campo di neve, lo sfondo

 

Le mie mani erano ferri

per le incudini;

il tuo corpo era il tramonto

di un rintocco.

Un campo di neve, lo sfondo.

 

Nel  traforato

teschio azzurro

misero stalattiti

i miei “ti amo”

 

Un campo di neve, lo sfondo.

 

Si coprirono di muffa

i miei sogni infantili,

e perforò la luna

il mio dolore salomonico.

 

Un campo di neve, lo sfondo.

 

Ora ammaestro severo

l’alta scuola,

il mio amore e i miei sogni

(puledri senz’occhi)

 

E un campo di neve, lo sfondo.

 

         Una calamita quell’immagine del corpo di lei, stretto dalle sue mani  come in una morsa metallica, languido come il rintocco al tramonto e i sogni di lei  che avvizziscono, trafiggendo di strali dolorosi la luna nel tentativo arduo di ammaestrare i sogni e l’amore del presente, ciechi e bizzarri come puledri. E quelle sequenze scandite dallo sfondo costante dello schermo bianco e neutro del campo di neve …

         (‘Una riproposizione bellissima- considera Zoé - che sottolinea tutte le simmetrie e le suggestioni visive e sonore del testo. Una voce sorprendente  - continua a pensare guardando la Donna di Carta, che ora ha finito il suo pezzo-  anche per l’inatteso contrasto con un corpo dalla struttura imponente, pur nella tenuta sportiva, molto casual’)

    


[1] Federico Garcìa Lorca nasce a Fuente Vaqueros, Granada, Andalusia, Spagna nel 1898. Muore, fucilato dai Falangisti e gettato in una fossa comune, senza nome, il 16 agosto 1936  nei pressi di Fuente Grande de Alfacar, vicino a Granada. 

[2] Federico Garcìa Lorca,”Madrigale”, in  Poesie , Bur, Biblioteca Universale Rizzoli, 2004.  Madrigale:componimento di natura musicale, di tipo idillico-amoroso. È formato da due o tre brevi strofe cui seguono una o due coppie di versi a rima baciata(Petrarca).Diverso il madrigale del’500:versi dal metro variamente alternato con rime libere.Questo è stato scritto nell’ Ottobre del  1920 da Federico Garcìa Lorca a Madrid.

 

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